Parco Regionale dei Monti Picentini, Legambiente e WWF precisano. “A fronte del Decreto della Giunta Regionale varato nel giugno 2003 – si legge nella nota – si chiudeva la storia infinita riguardante la perimetrazione di tutte le aree protette regionali, tra cui, appunto, quella dei Monti Picentini. Tale perimetrazione, realizzata su insufficienti supporti scientifici e senza un opportuno dialogo con le associazioni vide protagonisti i Comuni ed il mondo venatorio. Le Associazioni accettarono, anche se mal volentieri, la situazione per far ‘partire’ l’area protetta. Da quel momento l’impegno associativo si è concentrato sul decollo del parco attraverso la sensibilizzazione, l’assegnazione di fondi adeguati, la tutela della biodiversità, etc. Invece sin da subito si è dato spazio ai cacciatori, ignorando gli inviti al confronto e al dialogo provenienti dal mondo ambientalista. Le Associazioni Ambientaliste, fin dall’inizio avevano espresso la volontà di ridiscutere della perimetrazione in maniera equilibrata e scientifica. L’audizione presso la Terza Commissione Regionale richiesta dalla Comunità del Parco e dal Comune di Acerno rimescola le carte in tavola e costringe le associazioni ambientaliste a rivedere la posizione collaborativa”. Insomma c’è il rischio di arrivare ad un inevitabile “scontro frontale”. “Ma per dimostrare la nostra buona fede ed avere un chiarimento costruttivo – conclude la nota – siamo disponibili ad un incontro con la Comunità del Parco ed il Presidente Dott. Sabino Aquino”.
Redazione Irpinia
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