Marco Imbimbo – Sfruttare le possibilità offerte dalla nuova programmazione europea per rilanciare il centro storico e le periferie della città. Il tutto puntando sul commercio e l’artigianato. A Piazza del Popolo tiene banco la preparazione di un documento di orientamento strategico da completare entro l’inizio dell’anno.
Oggi, associazione di commercianti e artigiani si sono confrontati con il settore dedicato ai fondi europei e l’assessore al ramo, Arturo Iannaccone, sulle proposte da inserire nel P.I.C.S. (programma integrato città sostenibile).
«Abbiamo pubblicato sul sito del comune una manifestazione d’interesse chiedendo alle categorie di farci pervenire proposte in merito alla nuova programmazione dei fondi europei, all’interno dell’asse X ovvero per quelle città superiori a 50 mila abitanti, 19 in regione» spiega l’assessore Iannaccone. Il nuovo programma sostituisce quello ben più noto dell’Europa P.I.U. e prevede quattro assi di intervento su cui concentrare gli sforzi e chiedere i finanziamenti che ammontano a circa 16 milioni di euro: contrasto alla povertà e disagio; valorizzazione dell’identità culturale e turistica della città con particolare attenzione al centro storico; miglioramento della sicurezza urbana; accessibilità dei servizi per i cittadini.
«La programmazione deve venire dal basso – sottolinea Iannaccone – per questo terremo conto delle indicazioni che arriveranno dalle associazioni di categoria». Le attenzioni saranno rivolte soprattutto su centro storico e periferie da cui si vuole partire il prima possibile:
«Insieme alle associazioni di commercianti e artigiani valuteremo come stanziare 2 milioni di euro per un bando per finanziamenti da destinare ad attività commerciali e artigianali o start up di imprese innovative, da insediare nel centro storico e nelle periferie – spiega Iannaccone. Incentiveremo con i fondi europei chiunque voglia insediare le proprie attività in queste aree». A questo si aggiungeranno anche incentivi per chi vorrà delocalizzare la propria attività verso queste due aree individuate, che potrebbe rappresentare l’occasione per rilanciare le attività. E poi ci sarà il contrasto alla povertà, altro elemento fondante della nuova programmazione europea.
«Noi la interpretiamo in senso più ampio – sottolinea Iannaccone – perchè non dobbiamo fare interventi da welfare, ma creare condizioni per sviluppare le nostre attività e nuova occupazione. Il contrasto alla povertà è soprattutto la creazione di nuovi posti di lavoro. Con l’aiuto delle categorie produttive potremo dare un nuovo impulso all’occupazione in città, ma anche evitare che attività già esistenti possano chiudere».