Il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Grottaminarda hanno incontrato le tre ragazze, Asia Carofalo e Carla Albanese di Flumeri e Maria Libera Solomita di Grottaminarda, che qualche giorno fa hanno ritrovato nel pullman, di ritorno da scuola, un borsello con 15mila euro e senza esitare lo hanno consegnato all’autista affinchè potesse restituirlo al legittimo proprietario. La piccola cerimonia per la consegna di una pergamena di merito, si è tenuta ieri sera, sabato 16 novembre, presso il Castello d’Aquino, alla presenza delle famiglie delle ragazze, genitori, sorelline e qualche nonno.
«Quando abbiamo appreso la notizia – ha detto il Sindaco Marcantonio Spera – ci siamo ripromessi di dare il giusto risalto al gesto di queste tre piccole eroine nel corso del prossimo Consiglio comunale, ma visto lo straordinario interesse che ha, giustamente, destato abbiamo deciso di anticipare. Siamo molto felici – ha aggiunto il primo cittadino rivolgendosi ad Asia, Carla e Maria Libera – di incontrarvi per consegnarvi questi piccolo riconoscimento al grande senso di civismo e di altruismo che avete dimostrato. Sono sicuro che voi lo avete fatto con spontaneità, magari pensando che in quel momento qualcuno stava soffrendo, però avete dimostrato cosa significa essere membri della società, essere solidali con gli altri. Quindi avete fatto un gesto bellissimo, una cosa meritevole che vi qualifica, vi fa onore e onorerà anche noi nel tempo, a futura memoria».
«I nostri complimenti per il senso civico di queste ragazze – ha aggiunto la Consigliera Franca Iacoviello – e penso che i complimenti vadano estesi anche alle loro famiglie perchè è sicuramente all’interno della famiglia che sono stati trasmessi questi valori fondamentali. Un gesto che dovrebbe essere considerato normale ma ai nostri tempi non lo è, quindi complimenti per la vostra onestà, correttezza, integrità, che possiate essere d’esempio con il vostro modo di vivere e la vostra umiltà per tutti gli altri ragazzi».
«Vedere quel borsello pieno di soldi – ha spiegato Maria Libera Solomita – ci ha un po’ spaventate. Siamo rimaste scioccate, non è certo una cosa di tutti i giorni. Però ci siamo dette subito che andava restituito. Immaginare di tenere quei soldi e restare poi con i sensi di colpa pensando che la persona che li ha persi ne poteva avere bisogno non era proprio possibile. Ma a prescindere, anche se si fosse trattato di una persona non bisognosa li avremmo restituiti. Credevamo che sarebbe finita lì, mai avremmo immaginato tanto clamore».