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In pensione a 67 anni, i sindacati proclamano lo stato di agitazione

Giovanni Centrella, segretario Generale Selp, Sindacato europeo lavoratori e pensionati,Carmelo Cassia, segretario generale dell’I.S.A – Intesa sindacato Autonomo, e Giuseppe Varesi, segretario generale sindacato Confsalpe – Confederazione Sindacale Autonoma Lavoratori e Pensionati Europei , si sono incontrati per discutere della proposta governativa in materia di riforma delle pensioni ed hanno proclamato lo stato di agitazione su vasta scala come forma di lotta in difesa dei pensionati, dei lavoratori e delle categorie come giovani e donne a cui viene precluso un accesso equo alla previdenza.

“Saranno programmate iniziative di informazione provincia per provincia e spiegheremo a lavoratori e pensionati perché a nostro parere la riforma proposta dal governo ai sindacati che include il rialzo dei requisiti per la pensione a 67 anni di età e 43 anni e 3 mesi di contributi per l’anzianità per gli uomini, ed un anno in meno per le donne dal 2019 è da respingere al mittente e, soprattutto, perché è necessario reintrodurre fra le priorità delle forze politiche e dell’esecutivo la cancellazione della Legge Fornero all’origine di ogni stortura che riguarda la materia”: spiegano in una nota congiunta i segretari di Selp, Isa e Confsalpe.

In settimana verrà fornita da questi cartello di sindacati che si sono attivati in forma unitaria l’agenda pubblica degli appuntamenti e date e luogo delle tappe di questo tour sindacale di lotta, di protesta e di proposta.

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