Pd, Zoina: “C’è ancora spazio per la condivisione”

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Sulle questioni del Pd irpino si registra la nota di Nando Zoina, componente della segreteria provinciale del PD di Avellino.

L’anno che si sta per chiudere porta con se i ricordi di una stagione politica del PD irpino che di certo non sarà ricordata come quella della svolta.

Non certo per il lavoro svolto dalla segreteria De Blasio, la quale ha lavorato creando non solo ragionamento politico ma trasformando la politica riportandola tra la gente sulle questioni che la comunità chiedeva di affrontare.

Semmai un brutto ricordo lo avremo per lo spettacolo andato in scena durante le assemblee dove al posto del confronto si sono consumati scontri personali tra rappresentanti di sensibilità diverse che , con ogni probabilità, si sono alienati dimenticando appartenere allo stesso Partito.
In tutto questo, dov’è la politica?

Il PD è partito di governo nazionale, regionale e nella nostra provincia amministra il capoluogo, ha decine di amministratori, ha una rappresentanza istituzionale di primo ordine per ruolo e responsabilità eppure non riesce a superare le difficoltà nate dalla somma degli interessi personali e da qualche promessa elettorale.

Negli ultimi mesi ci sono state tre assemblee che sarebbero dovute essere dirimenti e chiarificatrici ed invece hanno rappresentato solo l’ulteriore prova della mancanza di una prospettiva politica per chi chiede il cambiamento e ne rivendica la rappresentanza.

C’è un accanimento nei confronti del segretario De Blasio tale per cui viene normale chiedersi se c’è altro, qualcosa che a noi non è dato comprendere perché si è consumato altrove, fuori dalle stanze di via Tagliamento, in quei luoghi dove la politica lascia il posto all’interesse personale e dove il pensiero si trasforma in opportunismo.

Se fosse veramente così allora non servono le parole del sen. De Luca ed il suo richiamo al senso di responsabilità delle classi dirigenti, non serve il suo sforzo nel fronteggiare ogni giorno l’avanzata della deriva populista del movimentismo e del non pensiero, non ha alcun senso il suo lavoro per tenere uniti se il risultato deve essere l’isolamento la solitudine e quindi lo sfascio.

E’ necessario che i livelli istituzionali, Famiglietti, Paris e D’Amelio lavorino affinché l’empasse in cui ci siamo cacciati possa essere smosso e si possa ripartire, governando i processi di avvicinamento alle elezioni amministrative della prossima primavera.

Ci sono ancora i margini affinché si possa addivenire ad una soluzione condivisa, c’è ancora la possibilità di colmare le distanze, basta semplicemente crederci in coscienza e consapevolmente ponendo il Partito dinnanzi alle sorti politiche e gli interessi personali e magari prendendo le distanze dallo spettacolo andato in scena qualche giorno fa dinnanzi alla sede del Partito di Avellino: questo si sarebbe un bel modo di cominciare il nuovo anno con dei buoni propositi!

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