La D’Amelio e la Lengua hanno condiviso la necessità di proseguire lungo un percorso organizzativo che sia il più condiviso e unitario.
La ‘ricetta’ dell’avvocato di Cervinara parte dal presupposto di riportare il discorso nei territori, dando più forza ai circoli, discutendo con la gente e riallacciando quel dialogo che è stato interrotto a causa della lunga fase congressuale.
Impietoso, invece, il commento della D’Amelio sul voto: 40mila preferenze perse in due anni devono spronare il partito ad interrogarsi sul da farsi. Di qui, la proposta di allargare la platea dei protagonisti a tutti i settori del partito e ai circoli, magari richiamando tutti i soggetti in una assemblea congressuale.
Quanto emerso dall’incontro di oggi dovrebbe passare al vaglio dell’ufficio politico prima della convocazione della direzione provinciale, prevista, nonostante il pressing di Territori e Nuove Generazioni, per la prossima settimana.