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Pd, Todisco: “Candidature? Non saranno tutte appannaggio della maggioranza”

Francesco Todisco

Francesco Todisco

Con l’indicazione del sindaco di Montemarano Beniamino Palmieri da parte dei renziani della prima ora (o della Leopolda dei ‘rottamatori’) si apre, di fatto, la resa dei conti all’interno del Partito Democratico in provincia di Avellino. Il nodo resta quello della composizione delle liste che andranno a supportare l’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, candidato Governatore alle regionali campane. Quattro i posti a disposizione in lista: con il Pd che preserverà integralmente la parità di genere (saranno, dunque, candidati due donne e due uomini) e al netto delle tante sollecitazioni che arrivano sul nome dell’ex senatore Enzo De Luca, l’indicazione del coordinatore irpino di Big Bang potrebbe sparigliare le carte in tavola, tagliando fuori le minoranze del partito e chi nelle scorse settimane aveva già intavolato il percorso verso l’importante appuntamento elettorale del 31 maggio prossimo. Ma secondo Francesco Todisco, esponente dell’area del Pd irpino di “Un senso alla nostra Storia” e già numero due di via Tagliamento, “… le candidature non dovranno essere tutte appannaggio della corrente di maggioranza”.

 

Todisco, l’indicazione di Palmieri da parte dei renziani e le tante sollecitazioni che vogliono l’ex senatore De Luca in corsa per un posto in Consiglio regionale rischiano, di fatto, di togliere la benzina dalla ‘sua’ Ape Rossa?

“Io ho semplicemente offerto la visione dell’area di ‘Un senso alla nostra Storia’ per quello che dovrà essere il Pd nei confronti della Campania e dell’Irpinia. Credo che le ipotesi di candidatura debbano muovere proprio da questo ragionamento: offrire una idea, quella del Pd irpino nella sua complessità, per quello che il partito intende realizzare in Irpinia alle prossime regionali”.

Continui…

“Occorre tenere conto del rapporto di forza così come scaturito dall’ultimo congresso provinciale. Nella lista del Pd dovrà essere rappresentato questo pensiero, così come dovranno avere spazio tutte le anime e le sensibilità del Pd della provincia di Avellino”.

Eppure, le minoranze uscite dall’ultimo congresso provinciale non sembrano remare proprio nella stessa direzione…

“Rappresentiamo un’area fondamentale per questo Pd. Ripeto quanto detto nei giorni scorsi: io sono tra quelli che asseriscono che in un partito non ci si candida ma si viene candidati. Chi dovrà ratificare le candidature dovrà tenere conto sia dell’espressione della maggioranza sia della minoranza. Chiaramente le candidature non potranno e non dovranno essere tutte appannaggio della maggioranza. Questo è il punto di riferimento ineludibile da cui partire”.

Minoranza che però nel Pd irpino vede Festa al lavoro con la sua lista Davvero. A questo punto, ritiene che si possa ragionare di un appoggio di Ricciardi?

“Si parte dal dato politico che la lista del Pd dovrà rappresentare il quadro così come uscito dal congresso provinciale. A Toni Ricciardi mi lega un rapporto di stima personale e di lealtà politica. Io però mi rivolgo agli organismi dirigenti del Pd affinché una volta affermato il principio di rappresentanza completa delle varie anime del partito, vengano scelte le candidature più opportune”.

Dal segretario provinciale De Blasio è arrivato l’alt alle candidature paracadute nelle altre liste per i dirigenti del partito. Cosa pensa a riguardo?

“Il Pd deve farsi carico non solo di rappresentare la propria lista ma di aiutare anche la composizione delle altre liste che descrivano il territorio nella sua completezza, così come tutte quelle competenze che non riescono a trovare spazio nella lista del Pd. D’altra parte lo ha detto lo stesso Vincenzo De Luca ieri (domenica, ndr) a Contrada: le liste civiche ospiteranno espressioni della società civile, ma se c’è qualche esponente di partito che può trainare consensi, gli si concederà una deroga per farlo candidare. Il Pd, che è il partito più grande della coalizione del centrosinistra, deve poter fare questo, deve poter ragionare in modo generoso affinché tutti i territori e le competenze trovino spazio”.

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