Pd, Santaniello: “Commissariamento nocivo per il Pd, in tal caso chiederemo un passo indietro a De Blasio”

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Santaniello, il 2015 è stato un anno infuocato per il Pd provinciale, cosa si aspetta dal 2016?

“Da un’analisi attenta delle vicende, si può dire che l’anno è iniziato bene ed è finito male. L’entusiasmo della prima parte del 2015 con le primarie e con la vittoria di Vincenzo De Luca hanno certamente segnato un nuovo slancio per la politica regionale. Purtroppo non tutti sono stati in grado di cogliere la sfida ma si è pensato più al proprio piccolo giardino che ad altro. L’ Italia ha grandi problemi come quello dell’inquinamento, delle polveri sottili, come ancora la necessità di uscire da uno stato economico non ancora roseo.

L’ anno che verrà sarà l’ anno nel quale si confermeranno le scelte del governo con il Referendum sulle Riforme costituzionali e lì ci giocheremo un punto importante per il futuro del Paese. Le battaglie irpine sono tante e molteplici. Penso alla rivoluzione infrastrutturale, come allo sviluppo dell’Alta Irpinia, come alla necessità di dare un piano di sviluppo alla bassa Irpinia troppo dimenticata e frammentata e nella quale non c è alcun progetto strategico che sia significativo. Siamo ancora in una fase nella quale rincorriamo le sfide singole e non una progettualità diffusa e costruita. Viste le condizioni attuali ho il timore che questa classe dirigente non sia davvero pronta per affrontare tutto questo. La spaccatura, la voglia di combattersi piuttosto che capirsi è prevaricante.

E questo a mio avviso vale per tutti. Credo che il nostro gruppo (Generazione Futura, ndr) sia un po’ un gruppo isolato, se pensa che mentre tutti si scannano in autolesionismo sfrenato noi giriamo l’ Irpinia con incontri nei circoli a portare in giro quanto di buono questo Governo sta facendo in molti settori, tra cui quello agricolo con le nuove prospettive e nelle nuove forme di finanziamento. E non ci fermiamo neanche alla fine dell’anno, visto che abbiamo brindato con i castanicoltori per fornire loro la modulistica per il risarcimento danni dal cinipide. Questa è la politica per noi ed ecco che vorrei che il 2016 fosse soprattutto questo…politica!”

Entrando nel merito,  a breve le segreterie regionali e nazionali dovranno intervenire per dirimere la questione del partito dopo i fatti di Capriglia. In che modo si uscirà da questa situazione di stallo?

“Provo a fare un’analisi e spiegare la nostra posizione. Premesso che essere sfiduciati o non essere sfiduciati da un punto di vista meramente numerico e regolamentare non è la stessa cosa, mentre cosa diversa è l’ aspetto politico e il significato anche di quella azione e delle sue conseguenze. Nel momento in cui una sfiducia non passa, dovrebbe innescarsi la politica. Esiste all’ interno di questa situazione, inoltre, un corpo del 50% che non ha votato sì alla sfiducia e che non si è espresso nell’ assemblea di Capriglia, corpo che non è solo composto dal gruppo che fa riferimento alle componenti di maggioranza. Esiste una parte del 50% che non ha deciso di esprimersi, che ha deciso di non schierarsi perché non comprende le ragioni di questa guerra senza senso e chiede che si ricominci a ragionare con responsabilità.”

Si spieghi meglio…

“Premesso che io non credo che la motivazione di tanta irresponsabilità nel distruggere un partito, soprattutto da parte di chi riveste ruoli istituzionali,  sia legata alla lista per le regionali o ai risultati che ne sono venuti fuori perché proprio coloro che muovono oggi una battaglia sono gli stessi che hanno trovato uno spazio e disponibilità da parte dello stesso segretario. Non si trova razio a questa contrapposizione quasi personalistica contro De Blasio. Su questo punto lei come tanti, infatti, sapranno che quella approvata fu una proposta di lista, perché di quello si trattava, che fu stravolta a Napoli e Roma con un passaggio da 4 a 6 nomi possibili. Quindi inutile strumentalizzare da ogni parte questo aspetto.

Detto ciò e arrivati a questo punto, per salvare il Pd c è bisogno di responsabilità da parte di tutti. E allora mi sento di dire che noi stiamo con il Pd, noi non stiamo né da una parte né dall’ altra. Quello che é successo a Capriglia ci dice che c’è ancora tempo per riscattare la nostra classe dirigente dalla situazione nella quale siamo e nella quale è stato messo il partito. Basta rimettere al centro la politica con una soluzione condivisa da tutti, visto che i numeri non hanno parlato né in un modo nè nell’altro, una soluzione che conduca il partito ad un congresso. Su questo infatti vorrei essere ancora più chiara: se questa soluzione di condivisione dovesse sfumare e se invece l’ unica alternativa possibile da Roma o Napoli fosse quella del commissariamento, allora saremo anche noi a chiedere a De Blasio un passo indietro per salvare il partito, per salvare il futuro e per salvare la classe dirigente e siamo certi che lo farà. Il commissariamento è infatti a nostro avviso la soluzione che più delegittima in maniera forte la classe dirigente politica di questo partito oltre che mettere la fine alla politica.”

Nel medio periodo occhio puntato alle Amministrative. Uno snodo importante che, come lei ha già dichiarato in passato, il Pd affronterà con un elettorato caratterizzato dalla disaffezione…

“Il nostro elettorato è allo sbando. Io sono fiduciosa perchè c’è una nuova classe dirigente che aspetta di venire fuori e e che io mi auspico venga fuori facendo proposte nuove, mettendo un freno a tutti quelli che oggi, oltre ad occupare un ruolo istituzionale, oltre a stare in politica da 30 o 40 anni, hanno in testa anche di occupare il Pd che è la casa di tutti. Mi auguro che i comuni, i territori siano più avanti di noi e ritrovino le migliori soluzioni possibili per vincere  le sfide quotidiane. Spesso i circoli ci hanno insegnato soluzioni migliori di quelle individuate da noi: anche stavolta sono certa che le scelte migliori verranno da lì.”

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