“Da un segretario eletto sulla proposta di un netto cambiamento di rotta rispetto al passato non si poteva pretendere il miracolo, cioè trasformare in 5 mesi un partito fermo e indeciso in una poderosa macchina elettorale in grado di riportare indietro al 2006 l’orologio della politica, per sè e per il centrosinistra’’ argomenta l’europarlamentare, per il quale “ora è venuto il momento di accelerare su quel progetto, moltiplicando porte e finestre del Pd in ogni paese, in ogni quartiere, scuola e posto di lavoro e aprendole alla partecipazione di tutti”.
“Dobbiamo tornare a essere il partito delle salsicce, delle feste dell’Unita’, dell’Avanti e dell’amicizia, della diffusione domenicale porta a porta dei nostri giornali, dei banchetti nei mercati rionali, delle sezioni trasformate in straordinari punti di aggregazione di ceti e di generazioni, di forum e sezioni virtuali sulla Rete – auspica Pittella – dobbiamo cambiare la legge elettorale, per riportare in Parlamento gli eletti dal popolo e dai territori. Dobbiamo riportare il Mezzogiorno al centro della prospettiva e dell’azione del Partito Democratico, perchè là ci sono le maggiori energie morali e materiali per far ripartire il paese. Dobbiamo costruire con pazienza un quadro ampio di alleanze, sul modello ligure e lucano uscito vincente da queste elezioni”.
‘’Presentiamoci subito ai cittadini italiani con un manifesto, il nostro progetto per il Paese e l’Europa – propone Pittella – alcuni punti chiari e argomentati, facilmente comunicabili, nei quali il Pd lancia il suo progetto per il paese e per le singole realtà locali. Lavoro, sviluppo, sanità, ambiente, protezione sociale, istruzione, infrastrutture, casa, giustizia, sicurezza, rafforzamento dell’Unione Europea, della prospettiva euromediterranea ed euroadriatica: c’è molto da fare, da immaginare, da proporre in questi campi intorno al quale mobilitare le forze vitali del paese in una battaglia comune, per il governo’’.