Marco Imbimbo – Le primarie sono fondamentali, il congresso urgente. Mentre il commissario David Ermini viene invitato a tornare a Roma, i segnali che arrivano dall’area De Luca, convocata in assemblea aperta presso la sede di via Tagliamento, sono inequivocabili. Anzi, in assenza di primarie, ma con candidature alle politica calate dall’alto, i deluchiani minacciano una sorta di astensione dalle elezioni («Ci risulterebbe difficile fare campagna elettorale in queste condizioni»). Circa una trentina i presenti, a prendere la parola ci hanno pensato Franco Russo, il sindaco di Avellino Paolo Foti, ma anche Vanda Grassi e Carmine De Blasio, primo e ultimo segretario provinciale del Pd irpino, oltre a vari segretari di circolo ed espressioni dei territori.
«Con la delegittimazione di De Blasio – ricorda Grassi – è stato destabilizzato il partito, si è perso contatto con i territori. Il congresso provinciale ci serve per far ripartire il Pd, mentre le primarie non possono essere accantonate per tutelare qualcuno». Per Carmine De Blasio, invece, quello che sta accadendo in Irpinia è «un disegno politico che si sta verificando in molte parti d’Italia». Il commissariamento, dunque, sarebbe la volontà di togliere potere decisionale ai territori, per calare candidature dall’alto in vista delle elezioni politiche. E in questo rientra, chiaramente, anche la volontà espressa da Roma, di non svolgere le primarie. «Questa sceneggiata deve finire, Ermini non si presti più a questo disegno politico».
Non manca un appello alle altre aree del Pd irpino: «Mettiamoci insieme per riprenderci la dignità che ci hanno tolto», sottolinea De Blasio. Molto più duro, invece, il commento di Foti: «Serve uno scatto d’orgoglio da parte di tutti i tesserati per mettere Ermini nelle condizioni di andarsene per manifesta impossibilità di creare le condizioni affinché il congresso si svolgesse. Era venuto per organizzare il tesseramento, ma ci siamo ritrovati con un’opa sul partito provinciale, con l’acquisto di pacchetti di tessere. Sono intervenute personalità che hanno sempre remato contro il Pd».
Il primo cittadino del capoluogo ricorda anche quella lettera scritta ad Ermini un mese fa in cui chiedeva lo svolgimento del congresso provinciale, «ancora non ho ricevuto risposta» e sottolinea come le condizioni critiche del partito irpino negli ultimi anni abbiano messo a dura prova anche la tenuta della sua amministrazione: «Se arriviamo a fine mandato è solo grazie alla responsabilità di 12 consiglieri che hanno impedito che un sindaco, quotidianamente aggredito, potesse cadere. Ora non possiamo consentire forza e consenso nel partito a chi non ha mai votato il bilancio o ha fatto cadere il numero legale in accordo con l’opposizione».
Ida Grella ripercorre tutte le difficoltà incontrate nell’interloquire con il commissario: «E’ evidente come ci sia una strategia politica che punta all’abbandono dei territori, ignorando i tesserati. Non vogliono fare il congresso, piuttosto che selezionare la classe dirigente partendo dai territori, preferisco tutelare rendite di posizione. Non possiamo presentarci alle prossime elezioni senza un progetto politico, ma solo con persone portatori di voti, nella migliore delle ipotesi, o amici di qualcuno».
Per Franco Russo il mancato svolgimento delle primarie rappresentano la chiara volontà da parte di Ermini di «proteggere qualcuno a danno della democrazia interna». Duro anche il commento di Vanni Chieffo che ha invitato tutti ad «autoconvocare il congresso. Se alle politiche avremo candidature calate dall’alto, si rischia una forte astensione».