Di seguito la nota della Fondazione Sudd di Avellino sull’esito del voto:
I risultati del ballottaggio hanno fatto apparire quasi ottimistiche le più funeste previsioni. Il PD non perde soltanto, viene letteralmente sbaragliato a Roma, capitale d’Italia, e persino a Torino, la città di Gramsci, Gobetti e della classe operaia. Evita il tracollo finale solo grazie alla stentata vittoria di Milano e a quella non certo squillante di Bologna. Per il resto, i ballottaggi sono pressoché dovunque negativi per il nostro partito, sconfitto in decine di città in cui amministrativa.
In Campania, poi, manco a dirsi, si perde in modo vergognoso, senza neppure l’onore delle armi. Infatti dopo essere stati sconfitti al primo turno a Napoli – dove il PD regionale e cittadino si è preoccupato solo di evitare la candidatura di Bassolino, servendosi persino del voto camorristico e inquinato -, a Benevento è stato sonoramente sconfitto da Mastella che- udite, udite! – è apparso il nuovo e il restauratore della buona amministrazione a fronte di un PD dominato dal craxismo arrogante e spregiudicato di Del Basso De Caro e inquinato da presenze fasciste e di brutta gente del più diverso conio. Il nostro partito ottiene, finalmente, una bella vittoria a Caserta dove, grazie all’opera moralizzatrice di Pina Picierno e di tanti democratici, un partito di camorristi o quasi, qual era il PD in Terra di Lavoro, è stato trasformato in un’avanguardia giovane e coraggiosa della lotta alla camorra e della politica pulita e a favore del bene pubblico.
Non si può andare avanti così. La segretaria regionale va urgentemente sciolta e va nominato un commissario prestigioso, che abbia pieni poteri e agisca in sintonia con la Direzione del PD.
S’impone, infatti, un’opera di totale ricostruzione del nostro partito, azzerando pressoché dovunque il tesseramento, rifacendolo attraverso un lavoro di mesi, cacciando i mazzieri e i padroni delle tessere, che sono anche quelli che gestiscono gli appalti. Bisogna costruire un partito aperto, nuovo, giovane, onesto, un partito di popolo, radicato nel mondo del lavoro, della cultura e delle persone perbene.
Anche ad Avellino il PD dev’essere commissariato, caratterizzandosi come un circo Barnum di personaggi vari in gara arrembante per il potere, mentre gli enti pubblici che il PD dirige sono diventati meritatamente “affare di polizia” e di inchieste giudiziarie per truffe e ruberie. Ma la situazione più insostenibile e intollerabile la si registra al Comune di Avellino, dove non si capisce davvero quale altra offesa, in termini di incuria e di malgoverno, debba essere fatta alla nostra sventurata città perché l’attuale amministrazione se ne vada. Ad Avellino abbiamo bisogno vitale di nuove elezioni per presentare finalmente un PD rinnovato, che abbia fatto piazza pulita di tutto il vecchio ceto politico, a cominciare da coloro che hanno esercitato cariche pubbliche come deputato, senatore, consigliere e assessore regionale, per presentarsi con volti nuovi e credibili e con un programma avanzato di rifacimento della città.