L’incontro con i tanti circoli sparsi in provincia lo aveva annunciato il giorno del suo arrivo in Irpinia. Probabilmente David Ermini, commissario Pd, non si aspettava di ritrovarsi a dover fronteggiare i tanti problemi che gli sono stati sollevati oggi, durante la riunione presso la federazione provinciale di via Tagliamento. Uno su tutti il tesseramento 2016 e la validità di tutte le tessere sottoscritte, a cominciare da quelle online che tanto malumore avevano creato. «Il mio mandato riguarda il tesseramento 2017 e il congresso, tecnicamente non posso verificare le tessere del 2016, ma dato quello che mi state dicendo chiederò a Roma una verifica dei tesserati», ha annunciato Ermini dopo aver toccato con mano quanto accaduto in Irpinia.
A dire il vero lo scopo dell’incontro, almeno secondo le sue intenzioni, era quello di confrontarsi con i circoli «per aprire il tesseramento 2017 e indire il congresso secondo il regolamento stabilito dalla direzione regionale del Pd», ha dichiarato in apertura Ermini. «Mi rendo conto che il tempo è poco – spiega il commissario. Sentirò i segretari di circolo per capire se ci sono già nuove adesioni in modo da regolarci con le tessere da farci inviare da Roma. Sarà un congresso vero all’insegna dell’unità. Non mi riferisco alla fase congressuale perché è normale che ci siano discussioni, ma a quella successiva. Andremo verso le elezioni e servirà un partito unito».
Conclusa la sua introduzione, Ermini ha lasciato il palcoscenico agli interventi dei tanti segretari di circolo presenti e qui ha potuto toccare con mano la confusione che regna nel Pd irpino, soprattutto dopo quanto avvenuto con il tesseramento 2016. A cominciare da Andrea Forgione del circolo di Paternopoli che ha ripercorso quanta accaduto con il precedente commissario e con quei limiti in percentuale imposti al nuovo tesseramento, ma mai rispettati: «Voglio capire se il commissario ha intenzione di interrompere questa farsa che dura da tempo». Sulla stessa linea anche Antonio Gengaro, del circolo “Foa” di Avellino: «Il Pd non deve essere il partito di chi ha più soldi e può fare più tessere», ha tuonato. Sulla stessa linea si sono susseguiti i tanti interventi che hanno animato il dibattito e che hanno portato Ermini a dare alcune indicazioni ai segretari a cominciare dai tesseramenti online: «Non si può prescindere dal fatto che sia il segretario o il direttivo di circolo a dover decidere chi possa andare nel partito. Chi si iscrive online deve ritirare materialmente la tessera, altrimenti l’iscrizione non è valida».
Il vero problema, però, riguarda l’anagrafe degli iscritti 2016 che conta oltre 8800 tesserati e quei «blocchi di tessere» che hanno denunciato i tanti segretari di circolo. «Laddove manca qualche dato – spiega Ermini – che sia anche il numero di telefono, l’iscrizione non è valida. Io, però, al momento non ho mandato per valutare questa anagrafe, ma a questo punto parlerò con Roma per chiedere una verifica dei tesserati. Per quanto riguarda le tessere spostate in blocco, non ne ero a conoscenza. Questa cosa va chiarita». Insomma Ermini si è trovato di fronte a una serie di criticità in vista del congresso che gli hanno fatto ammettere: «Se da Roma non hanno mandato un funzionario per gestire la cosa, ma un politico come me vuol dire che il nazionale si è accorto che c’è un problema».