Discrasia nel dna del Pd?… Certamente il Partito Democratico negli ultimi tempi sembra vittima di un susseguirsi di eventi controproducenti, in un periodo poi già di per se abbastanza difficile. Dopo la presa di posizione del coordinatore di Avella – che ha ufficialmente manifestato il proprio sostegno ad Amalio Santoro nella competizione elettorale alla Provincia – oggi Enrico Montanaro, Carlo Albanese, Domenico Genovese, Aniello Falco (coordinamento di Baiano); Pellegrino Palmieri, Pellegrino Guerriero, Francesco Guerriero (coordinamento di Avella); Giovanna Maiella e Carmine Sorrentino (aderenti al PD Avella) e Daniele Spadafora (aderente al PD Quadrelle) si sono resi artefici di un documento di ‘dissenso’. Pur riconoscendosi nei valori e nei principi fondanti del Pd i sottoscrittori dichiarano di non poter “… condividere il metodo adottato dalla dirigenza del partito sia per la costruzione del centrosinistra che per la scelta delle candidature provinciali. I valori democratici ci obbligano a non accettare passivamente i modi di gestione che non rispettano il sentimento, la passione e l’impegno civile di quanti, soprattutto giovani, intendono contribuire attivamente alla costruzione del loro futuro. Nei fatti, non si è dato spazio nè reale ascolto alle diverse sensibilità, negando il principio democratico più elementare, il diritto al confronto. Quando ci si confronta democraticamente si può essere minoranza, ma accettiamo di esserlo solamente se ciò avviene come risultato di una discussione politica o come espressione di un voto”.
“Stanchi degli individualismi e delle autoreferenzialità” gli esponenti del Pd baianese ritengono opportuno costruire insieme a tanti altri il cambiamento: “Vogliamo costruire un percorso alternativo che vada nella direzione da noi auspicata. Per questo motivo, consapevoli dell’assoluta ed urgente necessità di creare in Irpinia una prospettiva diversa da quella della destra autoritaria, sentiamo forte la necessità di dare un segnale di svolta sostenendo in questa competizione elettorale, attraverso la libertà del nostro voto, chi riterremo rappresentativo dei valori in cui crediamo, sperando di poter sollecitare un profondo rinnovamento nei metodi e negli uomini, che faccia del Pd la stella polare del cambiamento, alla luce delle mutate necessità della comunità irpina, oltre ogni feudalesimo democratico”.