Il congresso provinciale del Partito Democratico sta diventando un vero rebus. Ci sono voluti due anni per eleggere un nuovo segretario (anche se Di Guglielmo deve essere ancora proclamato), quasi un anno per celebrare il congresso dopo innumerevoli rinvii. Ma la luce in fondo al tunnel ancora non si vede.
Ufficialmente, l’assemblea provinciale per incoronare Di Guglielmo, è convocata per lunedì 30 aprile, ma nei fatti tutto potrebbe cambiare in poche ore.
La commissione regionale di garanzia, infatti, avrebbe accolto i ricorsi presentati dal suo avversario, Michelangelo Ciarcia e dalle liste che lo sostenevano. Decariani e deluchiani, da settimane, ritengono illegittimo il congresso perchè basato su una platea congressuale non completa. Da qui sono partiti i ricorsi, poi accolti.
Il nodo, però, lo dovrà sciogliere Roma. Di Guglielmo e i suoi sostenitori, chiaramente, non accetteranno la decisione della commissione regionale di garanzia, facendo leva sul grado di giudizio inferiore rispetto al nazionale, a cui si rivolgeranno. I “Ciarciani”, per conto loro, proseguiranno con la strategia di far annullare le procedure congressuali al fine di invalidare la nomina a segretario di Giuspeppe Di Guglielmo.
Una partita, quella del congresso Pd, che si rivela sempre più una farsa, per non dire macchietta. Il tutto a poche settimane dalla presentazione delle liste per le elezioni amministrative in provincia, tra cui quelle nel capoluogo irpino.