Pd – Bersani: “Faremo pronunciare ancora la parola mezzogiorno”

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Pd – Mezzogiorno, un problema da reinterpretare; quadro delle alleanze e rinnovamento: sono i tre concetti chiave che Pier Luigi Bersani porterà al Congresso nazionale del Partito democratico e che ha illustrato oggi ad Avellino proprio mentre il Pd ufficializzava i primi dati relativi alla sfida congressuale.
L’ex ministro è in testa quando hanno votato il 10% dei circoli, pari a 19.459 votanti ed ha ottenuto 10.774 voti pari al 55,7%, Dario Franceschini 6.883 pari al 35,6% e Ignazio Marino 1.675 (8,7%).
Naturalmente si tratta di risultati riferiti a un numero ancora limitato di congressi di circolo (13% circa del totale) che hanno interessato 50.485 iscritti rispetto al totale nazionale di 824.125 iscritti al Pd (6,13%).
Congressi che, per la loro suddivisione territoriale, non costituiscono un campione statistico, rappresentativo della distribuzione degli iscritti su scala nazionale.

Resta il fatto che l’on. Bersani ha inconsapevolmente festeggiato in un banchetto irpino i primi dati relativi alla sua corsa alla leadership del Pd. Ad attendere il suo arrivo, in compagnia dell’eurodeputato Andrea Cozzolino, una folta rappresentanza di sostenitori tra cui Enzo Amendola, l’on.Vaccaro, Rosetta D’Amelio, Gerardo Adiglietti, Sergio Barbaro, Francesco Todisco, Lucio Fierro, Rosanna Repole, Raffaele Spagnuolo, Carmine Russo, Mirella Giova, Rodolfo Salzarulo, Adriano Mazzone, Salvatore Frullone, Enrico Montanaro, Mimma Lomazzo, Luigi Famiglietti.
Con loro l’ex ministro del governo Prodi si è intrattenuto in un simposio politico-culturale, occasione per ribadire, ancora una volta, i ‘pezzi da novanta’ della sua mozione.
A partire da lavoro, disoccupazione e scuola. Un accento particolare quello posto sulle manifestazioni di protesta che hanno attraversato il Paese, su cui si è soffermato per dare il proprio contributo in termini di idee: “Le proteste dei precari della scuola in Campania rappresentano l’emblema politico del governo di centrodestra: bugie e tagli dei posti di lavoro in piena crisi economica. La Campania e tutto il mezzogiorno sono le aree più colpite. Diverse regioni ed enti locali si sono impegnati per attenuare gli effetti di queste misure, senza avere tuttavia la possibilità né economica né normativa di dare una risposta sufficiente”.
Torna inoltre nell’agenda politica, tra il novero delle priorità, il rilancio del Sud. Il Pd di Bersani sarà il partito che farà pronunciare ancora la parola mezzogiorno e sarà capace di dire le stesse cose al sud e al nord, a differenza di quanto fatto sinora dal centrodestra che “ha tradito il sud e non potrà cavarsela con ennesime bugie. Noi per il mezzogiorno abbiamo idee nuove ed una giovane classe dirigente che sta crescendo nelle amministrazioni locali e che vogliamo promuovere. E’ il momento di dire basta alla propaganda e alla politica degli annunci”.
L’appuntamento irpino non poteva eludere due tra gli argomenti caldi del momento in casa Pd: alleanze alle regionali e ‘beghe’ sul tesseramento.
Per quanto riguarda l’appuntamento del 2010 a palazzo Santa Lucia, Bersani ha ipotizzato alleanze larghe, tema da approfondire, tuttavia, solo in fase post congressuale.
Per quanto riguarda invece il ‘fuoco’ divampato a via Tagliamento sul tesseramento il candidato alla leadership ha sottolineato come il Pd si sia dotato in tal senso di tutti gli strumenti di garanzia: “Se ci sono elementi da chiarire verrà fatto”.
Un ultimo chiarimento dedicato alle frizioni registrate all’interno del partito Democratico che negli ultimi tempi ha restituito all’opinione pubblica un’immagine lacerata: “Non facciamo il congresso perché ci sono delle beghe ma perché siamo un partito e vogliamo consegnare una parola nuova all’Italia vera”.

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