Santaniello, che cosa si aspetta dall’assemblea provinciale di sabato?
Certo non il clima dell’ultima assemblea… mi aspetto serenità, chiarezza, mi aspetto discussioni franche e aperte. Mi aspetto di capire le ragioni della richiesta anche se vorrei dire ai delegati che anche solo con tre firme avremmo convocato l’assemblea. Se c ‘è infatti una cosa che in questi due anni non è mancata sono proprio le assemblee, visto il numero delle convocazioni. Certamente ci sarà più gente rispetto alle assemblee che convocavo per discutere di problematiche. Si sa … è così …e sono queste le logiche che vanno abbandonate. Dovremmo ritrovarci per parlare di Irpinia e non sempre di noi stessi.
L’eurodeputata Picierno ha affermato che ad Avellino è in corso una guerra tra bande nel partito, condivide?
Il Pd è un partito litigioso dovunque non solo ad Avellino, è un partito che si confronta e spesso lo fa in maniera eccessiva. Il problema ribadisco è legato all’entità del confronto e su che cosa ci si confronta. Ad esempio sabato sarebbe bello interrogarsi, cercando di definire una linea politica unitaria su come il partito debba prendere le redini della questione Irpinia. Questo è il momento di stare insieme e di capire che le cose si costruiscono con le squadre e con le differenze, ma stando insieme. Ecco perché diventa importante l’ascolto delle ragioni di tutti e delle scelte.
Se si dovesse arrivare alla mozione di sfiducia a De Blasio, lei come interpreterebbe questo dato politico?
In questo momento all’ordine del giorno non c’è una mozione di sfiducia, c’è una richiesta di dialogo sulla linea politica e sulla definizione degli adempimenti per la commissione di garanzia e per il tesseramento del 2015 che sarà un momento necessario per affrontare al meglio le amministrative del prossimo anno. Come ho detto, sarà la discussione a tracciare la strada per la migliore soluzione di una diatriba che sta già durando troppo e che toglie ossigeno.
Un eventuale commissariamento lederebbe l’immagine e l’autorevolezza del partito provinciale?
Un commissariamento fa male a tutti perché è indice di fallimento e non va evocato per il bene del partito e della comunità che già affannosamente ci segue perché non ci capisce. Quindi io eviterei proprio di parlarne per il bene di tutti.