Avellino – La manifestazione elettorale che si è svolta ieri sera presso l’hotel De La Ville di Avellino restituisce un quadro ancora una volta in chiaro-scuro: Ciriaco De Mita, pur confermando il massimo impegno per contribuire al successo del nuovo progetto politico, ammette che le difficoltà non sono state superate e ha chiesto a Dario Franceschini di spiegare quale sia la soluzione al quesito e il leader nazionale, che si avvia ad essere il vice di Walter Veltroni, frena sulle continue lamentazioni ed ostenta sicurezza, smentendo chi solleva dubbi intorno alla riuscita della operazione. Salvo, in chiusura di intervento, correggere il tiro precisando che la strada non è in discesa, ma la presenza di intelligenze come quelle di De Mita rappresentano una garanzia per tutti. Il coordinatore regionale della margherita ha criticato il clima di conflitto che è stato instaurato in Campania, grazie anche alla mano che qualcuno ha ricevuto da Roma, ma ha aggiunto che in ogni caso le cose andranno bene, almeno in Irpinia e, rivolgendosi a Franceschini, gli ha chiesto se esistono premi per i collegi più produttivi di voti. Insomma, l’ex capo del governo ha confermato tutti gli elementi contenuti nella propria riflessione intorno al Partito democratico e la sensazione è che alle sue domande non siano giunte risposte chiare. Franceschini ha sottolineato la necessità di superare i punti di debolezza per concentrarsi su quelli di forza, a cominciare dalla questione legata alla storia ed alla cultura politica dalle quali provengono Margherita e Ds, aggiungendo che, seppur nella divisione, nei momenti difficili quelle forze sono sempre state unite nell’interesse del paese e che con quello spirito hanno superato qualsiasi riserva per dare vita al Partito democratico. Ha osservato che la storia non si cancella, anzi nel Partito democratico potrà essere ulteriormente valorizzata e rafforzata. Ha chiesto un impegno per spiegare alla gente che il Pd vuole dare stabilità al paese e non ha alcuna intenzione di mettere in discussione il governo Prodi, prova ne è il lavoro svolto dai gruppi parlamentari. La instabilità? Non è colpa soltanto della sinistra radicale, anche al centro talvolta qualcuno gioca a creare confusione e anche per questo il Pd rappresenta la strada necessaria per avviare un clima nuovo nel paese. Il candidato per la segreteria regionale nella lista “Campania democratica”, Tino Iannuzzi, si è rivolto direttamente alla platea per chiedere il massimo sforzo affinché il successo del Partito democratico sia accompagnato dal radicamento nei territori, perché la politica deve affrontare i risolvere i problemi della gente prima ancora di riflettere intorno ad altre questioni, ugualmente importanti, ma percepite in modo diverso dalla pubblica opinione. Il passaggio era stato già sviluppato dal coordinatore provinciale della Margherita, Giuseppe De Mita, secondo il quale il Pd dovrà dare risposte alla crisi sociale che da anni interessa il paese e rispetto alla quale è montata la sfiducia della gente nei confronti delle istituzioni. La politica – ha spiegato De Mita – non è organizzazione delle ipotesi transattive, ma qualcosa che guarda oltre e che da speranza alla popolazione e, sotto questo aspetto, le primarie rappresentano una opportunità di partecipazione al processo di condizionamento del futuro. Ha ribadito che il momento non deve essere vissuto come una competizione elettorale, ammonendo di evitare che si faccia una testa, un voto, ma una testa, una speranza. Il riferimento alla crisi identitaria, che mina le istituzioni è stato al centro anche dell’intervento di Carmine Russo, segretario provinciale Ds, che ritiene indispensabile il superamento delle frammentazioni e delle logiche di categoria, che alimentano soltanto le divisioni. Il Partito democratico non è la sintesi di due partiti, non garantisce le oligarchie, ma costruisce una proposta per tentare di mettere nuovamente in moto una società bloccata. Al tavolo della presidenza il numero uno della Provincia Alberta De Simone, l’assessore regionale Enzo De Luca e il sindaco di Avellino Giuseppe Galasso. In prima fila il capogruppo regionale della Margherita, Mario Sena, l’assessore regionale Rosa D’Amelio, il presidente dell’Asi Pietro Foglia, alcuni dirigenti del settore sanità e numerosi amministratori dei comuni di Avellino e dell’Irpinia.
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