Il commissario inviato da Roma per gestire la fase congressuale si è scontrato subito con la realtà irpina. David Ermini ha dovuto fare i conti, in pochi giorni, con quel che accade in provincia quando il Partito Democratico si prepara a un congresso. A Via Tagliamento è stata la volta del confronto in commissione congressuale per cercare di capire cosa sia successo in questi giorni. Che la riunione fosse tesa lo si è capito da subito, ovvero da quando il commissario ha chiesto alla stampa di lasciare la federazione per consentire lo svolgimento dell’incontro. D’altronde la situazione di imbarazzo è forte. Ermini si è ritrovato a dover analizzare quelle 3500 tessere sottoscritte in appena due giorni, nonostante alcune espressioni del partito avessero chiesto una proroga perché i tempi erano ristretti per il tesseramento. Numeri che, associati alle 8800 tessere sottoscritte pochi mesi quando il congresso era in programma per fine agosto, portano a una platea di iscritti di 12500 persone.
Lo stesso Ermini, nell’evidenziare l’anomalia, avrebbe sottolineato durante l’incontro come a Firenze gli iscritti sarebbero quattro volte di meno. Per questo il commissario ha annunciato che andrà a fondo della vicenda. Prima di arrivare alla definizione della platea congressuale, effettuerà delle verifiche confrontandosi con quei segretari di circolo dove si sono registrate le maggiori anomalie durante il tesseramento. A cominciare da Montella e dai quei 450 tesserati solo per il 2017. Ma è stato affrontato anche il caso di Solofra e del pacchetto di 400 tessere consegnato a via Tagliamento, ma respinto perché già considerato anomalo. Lo stesso Ermini, durante l’incontro con la commissione, avrebbe confermato che non intende accettare tutte quelle tessere. Domani, intanto, riceverà i segretari dei circoli per analizzare tutti questi numeri e soprattutto le anomalie. Poi la parola fine la metterà Roma a cui invierà tutta la documentazione necessaria per stabilire come dirimere la questione tesseramento.
Quel che è emerso dall’incontro è la forte preoccupazione del commissario di fronte a numeri così elevati che rischiano di portare Avellino alla ribalta nazionale.
L’operazione di verifica andrà completata in pochi giorni, anche perché il congresso resta fissato per il 29 ottobre. Ma a questo punto ogni scenario diventa plausibile, anche un ulteriore rinvio a maggior ragione se dovesse partire la macchina dei ricorsi sul tesseramento, in seguito alla verifica congiunta di Ermini e il Pd nazionale. A quel punto, però, la pazienza potrebbe terminare del tutto a Roma, visto che già è poca verso il caso Avellino dopo tutto quello successo in estate. E non è da escludere che dal commissariamento tecnico attuale si possa passare a quello politico vero e proprio.