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Pax mafiosa, la sentenza: ecco il ruolo dell’avvocatessa irpina

Avvocati tribunale

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di AnFan L’avvocatessa irpina, condannata a sei anni e otto mesi per concorso esterno in associazione mafiosa, secondo la sentenza del tribunale di Roma, sarebbe stata una messaggera preziosa per alcuni esponenti criminali in cerca di un accordo.

Per il giudice, che ha comminato la condanna, l’avvocatessa sarebbe stata a disposizione del clan degli Spada veicolando messaggi preziosi. 

Nelle carte dell’inchiesta spunta anche il nome di Fabrizio Piscitelli, detto “Diabolik”, storico capo ultrà della Lazio.

La legale aveva il compito di portare un biglietto in carcere a un detenuto, suo cliente, che doveva poi contattare Spada.

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