Volata oltralpe per seguire le sfilate, Jo Squillo, in compagnia del regista Gianni Muciaccia e Francesca Carollo di Mediaset, si è ritrovata vittima di un tragico incidente a Parigi. Domenica a pranzo, in un ristorante del Marais (noto quartiere della Ville Lumiere, centro della movida e ricco di locali di ogni sorta), la cantante si è infatti trovata faccia a faccia con il terrore di molte donne – e non solo: un topo nella bottiglia da cui stava versandosi l’olio nel piatto. Cantante, soubrette, presentatrice, Jo Squillo si è così ritrovata alle prese con un pericoloso roditore che sguazzava simpaticamente nella bottiglia dell’olio, cercando di liberarsi e uscire. Se lì per lì lo spavento è stato grande (provate a immaginarvi la scena), fortunatamente non è successo nulla di grave e la cantante ha dichiarato stizzita: “ci hanno quasi ignorato, non ci hanno neppure chiesto scusa e ci hanno anche portato il conto, che abbiamo naturalmente pagato. Il padrone del locale si è limitato a dirci che Parigi è piena di topi e anche i ristoranti e che loro non possono farci niente, incredibile” La vicenda ha anche attirato l’attenzione della Comunità Europea, che vede tra le sue battaglie agricole e di tutela del consumatore, quella annosa delle oliere non controllate. E’ infatti agli atti una proposta per introdurre in Europa l’obbligo – pena multe salate – dell’utilizzo di bottiglie d’olio etichettate e sigillate, come già succede in Italia. «Ci voleva un topo vivo ritrovato da Jo Squillo nell’oliera di un ristorante di Parigi per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su un tema importante come quello della sicurezza e della tracciabilità dell’olio d’oliva», ha dichiarato Sergio Silvestris, membro della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo, in una interrogazione parlamentare riportata dal Corriere della Sera. «Sono mesi che chiediamo invano al commissario Dacian Ciolos di introdurre in tutta Europa l’obbligo di bottiglie di olio etichettate, monouso e non riutilizzabili» ha continuato l’europarlamentare PDL. «Le anonime oliere, infatti, a disprezzo dei più elementari diritti dei consumatori, contengono olio non tracciato, non sicuro e di dubbia qualità nelle migliori delle ipotesi. Le bottiglie con tappo antirabbocco possono invece garantire la certezza di un prodotto sicuro e genuino. In caso contrario ci si potrebbe imbattere, come ha constatato Jo Squillo, anche in bottiglie che contengono topi».
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