Paura nel carcere di Ariano: detenuto dà fuoco alla cella, intossicati nove agenti di polizia penitenziaria

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Detenuto appicca un incendio nella sua cella, tensione nel carcere di Ariano. Diversi agenti di polizia penitenziaria sono rimasti intossicati dall’incendio provocato da un detenuto di origini africane che ha dato fuoco al materasso e al cuscino. L’immediato intervento degli agenti ha evitato ulteriori conseguenze. I nove agenti coinvolti e il detenuto sono stati costretti a ricorrere alle cure sanitarie. Per ognuno di loro cinque giorni di prognosi riservata.

Donato Capece, segretario generale del Sappe parla di “momenti di grande tensione e pericolo, gestiti con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari. La tragedia è stata sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di servizio nel Reparto e dal successivo impiego degli altri poliziotti penitenziari in servizio nel carcere. Quanto accaduto nel carcere di Ariano Irpino è sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti”.

L’episodio si incrocia con la protesta in atto presso la casa circondariale arianese. Lo stato di agitazione, con l’astensione dalla mensa obbligatoria di servizio, è stato proclamato da Osapp e Sappe e sostenuto anche da altre sigle sindacali.

Il sindacato protesta per la carenza di agenti di polizia penitenziaria, personale amministrativo e operatori sociali. Il personale in servizio sarebbe, inoltre, sottoposto a turni massacranti, senza ricevere neanche il pagamento dello straordinario. E come se non bastasse, sostiene ancora il sindacato, manca il nucleo traduzioni e piantonamento. Tutto questo nonostante l’istituto penitenziario di via Cardito abbia raddoppiato la capienza di detenuti.