Patto Prefettura-Tabaccai contro rapine e furti, il prefetto: così sicurezza partecipata

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AVELLINO- Un protocollo tra Prefettura e Federazione Italiana Tabaccai di Avellino per aumentare una sinergia tra forze dell’ordine e società contro fenomeni “odiosi” come le rapine e i furti ai Tabacchi. A sottoscriverlo questa mattina a Palazzo di Governo il prefetto Rosanna Riflesso insieme ai vertici delle forze dell’ordine a partire dal questore Pasquale Picone, il comandante provinciale dell’Arma Domenico Albanese e il comandante provinciale della Guardia di Finanza Salvatore Minale e il presidente provinciale della Fit di Avellino Pietro Vietri insieme ad una rappresentanza della Federazione. Un patto che parte dal Protocollo “quadro” nazionale ma che il prefetto Riflesso, anche su indicazione delle forze dell’ordine in sede di Comitato ha deciso di adattare anche al territorio irpino. Uno specifico articolo, come ha sottolineato lo stesso presidente Vietri all’atto della sottoscrizione nel Salone degli Specchi, che prevede modalità aggiuntive a quelle della difesa passiva già registrate nell’accordo nazionale. Si tratta dell’articolo 3. Cosa prevede? Nella parte “irpina” del protocollo si legge: “le Parti confermano gli impegni derivanti dalla sottoscrizione dei Protocolli precedentemente sottoscritti, ad esclusione di quelli non richiamati nel
presente documento; le Parti promuovono, con il supporto delle Forze di polizia e delle Istituzioni pubbliche, progetti che
consentano di implementare le misure di prevenzione ed il contrasto all’illegalità del territorio, sensibilizzando gli esercenti affinchè provvedano, le parti ad installare sistemi di sicurezza le Parti riconoscono il ruolo strategico che possono assumere i sistemi di videosorveglianza antintrusione);e sicurezza installati dai rivenditori di generi di monopolio. da utilizzare nel rispetto delle circolari ministeriali emanate in materia; Il Presidente della Sede Provinciale Tabaccai di Avellino individuerà, d’ intesa con i Vertici Provinciali delle Forze dell’ Ordine, aree territorialmente omogenee per favorire la più ampia partecipazione degli iscritti ad incontri formativi di prossimità. organizzati con la collaborazione del personale appartenente alle Forze dell ordine, sulle condotte di autoprotezione da adottare, per ridurre il rischio di fenomeni di criminalità in danno delle rivendite. Inoltre, provvederà a designare, per ciascuna zona, un referente, che fungerà da punto di contatto con le Forze dell’ ordine. tu8O nuova ulteriore iniziativa sarà condivisa in sede di Comitato Provinciale per l’ Ordine e la Sicurezza Pubblica”. L’interazione diretta, già avviata come ha spiegato il presidente Vietri in collaborazione con il colonnello Albanese e ha registrato un importante appuntamento tra i Tabaccai dell’arianese e i militari della locale Compagnia dell’Arma, sarà dunque l’elemento in più. Ma il prefetto Riflesso, che ha garantito di vigilare sul protocollo, perché non resti solo una questione sulla carta ma venga messo in pratica e monitorato, ha anche voluto sottolineare che quello sottoscritto a Palazzo di Governo è un altro passo verso la “sicurezza partecipata”. “Questo protocollo in realtà è una rivisitazione di un protocollo già sottoscritto (novembre 2020) qualche anno fa e si basa sul modello quadro che è stato inviato dal Ministero dell’Interno è firmato con la federazione Nazionale qualche mese fa. Noi abbiamo preso in toto questo schema che il Ministero ci ha inviato facendo così una piccola modifica che appunto si adatta al territorio in cui ci troviamo”. E il massimo rappresentante di Governo ha anche voluto spiegare come renderà operativa la fase di verifica sull’utilità del protocollo: ” Non mi fanno una particolare simpatia i protocolli” ha spiegato il prefetto, rifacendosi a quell’ aura di formalità e al fatto che una volta siglato spesso se ne perdano le tracce. Invece diciamo quelli che io sottoscriverò unitamente, insomma ad altre componenti della nostra società saranno sempre protocolli sintetici. Sono sempre protocolli che mirano ad obiettivi specifici e in questo caso delle diciamo alla base, cioè l’idea che ormai è comune che la sicurezza non può essere più soltanto gestita dalla Prefettura, dalle forze dell’ordine e per altri aspetti anche dalla magistratura, ma deve essere necessariamente una sicurezza partecipata. Deve essere sicuramente accompagnata dalla società civile che ha dei compiti decisamente importanti e che deve essere sempre più attiva nella gestione appunto della sicurezza. Il problema delle rapine nei tabaccai non è che sia il primo problema di questa provincia. Lo dico chiaramente perché noi naturalmente abbiamo fatto riflessioni in sede di Comitato, ci sono stati degli episodi anche abbastanza odiosi che incidono sul sensodella sicurezza della della popolazione. Ecco perché quindi noi ci accingiamo a sottoscrivere questo protocollo, che ripeto ha un contenuto analogo n tutta Italia, quindi prevede un implementazione della videosorveglianza ed altre misure utili ai commercianti ad attuare tutte quelle modalità operative, ma si arricchisce del confronto sul territorio diviso in aree omogenee con le Forze dell’ordine e veri e propri incontri formativi”. Il questore di Avellino Pasquale Picone ha sottolineato l’importanza di un sistema collegato direttamente alle sale operative di Questura e Comando dei Carabinieri, ribadendo che l’attenzione ci sara’ sempre e usando una metafora per confermare l’importanza del sistema di sicurezza passiva che, come per le grate in una casa a pian terreno rendono meno appetibile la stessa rispetto ad eventuali tentativi di furto.