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Passaro: “Avellino ritorni ad essere la città della normalità, non solo in campagna elettorale”

Marco Imbimbo – Il suo programma è frutto dei sondaggi fatti nell’ultimo periodo, con le risposte valutate da un punto di vista sociologico. Il candidato sindaco de “I cittadini in movimento”, Massimo Passaro, illustra il responso del lavoro svolto e lo fa insieme al professor Domenico Gioia, che ha analizzato le varie risposte.

«Abbiamo distribuito 1500 sondaggi per la città, il programma nasce da questo perché abbiamo un campione che è molto alto – spiega Passaro. La città dell’intrattenimento, della sicurezza e della vivibilità sui quartieri prende forma proprio da questi dati che abbiamo sviluppato».

La campagna elettorale volge al termine ed è tempo anche di bilanci, a 48 ore dal voto: «Per noi sono 4 anni di 48 ore – sottolinea. Proseguiamo su un percorso lungo e in uno stato di normalità. Abbiamo incontrato tanta gente, ma per noi sembra è quasi una continuazione di ciò che abbiamo fatto. Dall’11 giugno continueremo a parlare con le persone».

Intanto in questi ultimi giorni, la città ha assistito a una sua messa a punto, dal taglio dell’erba fino al ponte della Ferriera che parzialmente ha riaperto. Per molti cittadini, queste operazioni, sono di chiaro stampo elettorale. «Mi sono anche io meravigliato che, ieri notte alle 3, stavano rifacendo la segnaletica orizzontale – ironizza Passaro. Sembra una magia vedere tutti questi interventi, ma soprattutto perché ci dicevano che i soldi non c’erano nelle casse comunali eppure sono apparsi all’improvviso, ma siamo abituati ai maghi».

Resta, quindi, l’ultimo appello al voto e Passaro lo rivolge a quella città che «ha bisogno di normalità, se queste ultime 48 ore ce ne hanno consegnato uno scorcio, queste devono esser per noi un punto di partenza: manutenzione ordinaria tutti i giorni, ma anche prospettare nuove idee per una sistemazione completa della città. Se la gente si sente libera come dice, non può che votare noi».

Ad analizzare l’esito dei sondaggi ci pensa il sociologo Domenico Gioia che ha dovuto tirare le somme tra tutte le risposte ottenute: «Abbiamo cercato di interpretare un sentimento, a partire dagli orientamenti della popolazione per vedere dove portare la scelta politica futura. Ci sono state anche risposte che non ci aspettavamo, ma le abbiamo riportare com’erano». Al di là di come gli avellinesi immaginano la propria città, dai sondaggi emerge anche un dato che, Gioia, consiglia di non sottovalutare: «Abbiamo trovato anche termini forti e non sempre mi è capitato di trovarli in altri contesti. Devo dire che Avellino è un terreno dove c’è molto astio e conflittualità, non è tranquillo».

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