Passa il bilancio comunale di Avellino, 17 i favorevoli. Clima teso tra la maggioranza

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Si è conclusa con l’approvazione del bilancio di previsione la seconda seduta del Consiglio Comunale di Avellino, avviatasi con 21 presenti, dopo la prima convocazione in assise dello scorso 5 maggio, sospesa dopo pochi minuti per mancanza del numero legale su richiesta del consigliere di maggioranza Massimiliano Miro.

Diciassette favorevoli, 6 contrari ed un astenuto (la consigliera di maggioranza Adriana Percopo) i numeri della consultazione che si è protratta fino alle 22.00.

Prima la discussione sugli emendamenti: ritirati quelli presentati dal gruppo di opposizione “Si Può”, trasformati in mozioni da depositare alla presidenza del Consiglio Comunale e da discutere nel corso della prossima seduta.

Approvato invece, con 9 voti favorevoli e 5 astensioni – tra cui quella del sindaco Paolo Foti – l’emendamento presentato dai consiglieri Festa, Negrone e Genovese, relativo al Piano Triennale delle Opere pubbliche, concernente la destinazione di 131.102,57 alla riqualificazione della zona di Valle Ponticelli.

Tali fondi, sarebbero stati inizialmente destinati agli incapsulamenti dei tetti in amianto di sei prefabbricati di Contrada Quattrograne Est che, tuttavia, saranno completamente sostituiti grazie all’utilizzo di una parte dei fondi del bando per le periferie da 3,6 milioni di euro, come confermato dall’assessore ai lavori pubblici Costantino Preziosi. Per tale operazione è già stato redatto il progetto esecutivo e, come confermato da Preziosi, con l’approvazione del bilancio potrà partire la gara per l’assegnazione dell’appalto.

Si chiude così un consiglio carico di tensioni e di richiami, soprattutto interni alla maggioranza, a partire dai commenti sulle recenti dichiarazioni di Gianluca Festa che, dichiaratosi sfavorevole all’approvazione del previsionale, aveva lanciato un monito a chi si fosse espresso diversamente, avvertendo – forse metaforicamente – che quel voto avrebbe direttamente condotto alla casa circondariale di Bellizzi.

Un’affermazione non digerita da molti, in primis dal consigliere Franco Russo: “non ho alcun interesse da difendere se non quello dei cittadini, per questo ribadisco consapevolmente la mia scelta di voto, senza il timore di finire dietro le sbarre”.

Sempre da Russo, un richiamo alla responsabilità ai suoi, con particolare riferimento al consigliere Miro: “Chi non garantisce il numero legale e vota contro l’amministrazione, in particolare quando è in discussione lo strumento finanziario dell’ente, dovrebbe dimostrare coerenza e sedersi dall’altra parte dell’emiciclo”.

Sulla stessa scia la consigliera Silvia Amodeo: “Al di la delle polemiche e delle dichiarazioni avventate di questi giorni, mi sono chiesta cosa passa di tutto questo tra i cittadini. Dobbiamo avere la consapevolezza di ciò che dichiariamo e di come lo facciamo. E’ necessario che il bilancio non sia solo un insieme di numeri ma uno strumento veramente accessibile ai cittadini sul piano della comunicazione. A chi richiama la casa circondariale di Bellizzi, ricordo che è compito di un consigliere comunale l’assunzione della responsabilità personale, ma voglio ricordare che il senso di responsabilità del ruolo di consigliere è stato patrimonio di pochi in quest’aula”.

Dure stoccate anche da parte dell’opposizione, a cominciare dal consigliere Giancarlo Giordano: “il sindaco Foti non occupa più lo scranno da quando ha dichiarato con ampio anticipo che non si ricandiderà, aprendo di fatto la campagna elettorale. Più che politico, questo è un bilancio pre elettorale”.

E rivolgendosi a Russo: “Come maggioranza, più che effimeri siete superflui”.

Ugualmente inclemente il consigliere Domenico Palumbo: “La vostra è un’armata Brancaleone. In questa particolare fase per la città, laddove ai cittadini viene sottoposto un bilancio, la norma vorrebbe che ogni assessore presentasse una propria relazione sul proprio operato. Una prassi del tutto scomparsa nel corso degli ultimi anni”. E sulla gestione provvisoria del Teatro Gesualdo, in attesa della nomina dei 3 componenti del comitato transitorio, chiarisce la posizione dei suoi: “non vogliamo immischiarci nel triumvirato sulla gestione del Teatro, perché quello che purtroppo manca è una gestione politica complessiva della città. Per questo, mi auguro che i cittadini sappiano essere giudici capaci”.

A sollevare la questione dei 1400 alloggi comunali ancora non censiti dall’ente, denunciata ieri dai sindacati e dagli organi di stampa, la consigliera Monica Spiezia: “Abbiamo 1400 alloggi non accatastati, con altrettante famiglie che non possono usufruire del decreto Lupi. Ieri la convocazione dei sindacati  e dei rappresentanti istituzionali competenti, che non hanno ritenuto opportuno presentarsi. Spero che la città capisca quello che sta davvero ricevendo da questa amministrazione”.

A precedere l’operazione di voto, il rammarico della consigliera di maggioranza Adriana Percopo: “Quello di stasera è per me un voto difficile. Mi asterrò come mi sono astenuta sul documento unico programmatico. Ma per rispondere al consigliere Giordano, io non mi sento né superflua né dannosa. Stasera mi sento soltanto impotente. Avellino doveva ritrovare una sua identità, mentre noi viviamo uno scollamento rispetto alla città e alla macchina amministrativa, che si traduce in un problema politico evidente. Quello che è mancato fino ad ora, è stata una maggioranza con un progetto condiviso”.

 – Fabrizio Nigro –