Tutto il resto… è munnezza.
In Irpinia, il day after la consueta gita fuori porta nel giorno di Pasquetta coincide quasi sempre con la conta dei danni nei boschi e nelle aree verdi attrezzate dei vari punti di sosta scelti per trascorrere qualche ora spensierata all’aria aperta (pioggia permettendo) nel giorno di lunedì in Albis.
Come di consueto ogni anno, dunque, anche oggi ci ritroviamo a darvi conto dei risultati del munnezza tour.
Sui social infervora già la protesta. Avanzi di cibo, carte e cartacce e rifiuti di vario genere fanno bella mostra nelle aree picnic sui monti di Serino ma anche a Montella e Laceno.
Per non parlare poi delle arterie viarie che congiungono l’Irpinia alle province limitrofe.
Il Raccordo Autostradale Salerno-Avellino, ad esempio, nel tratto dall’allacciamento dell’A/30 fino ad Atripalda, è ricolmo di discariche e mini discariche nelle piazzole di sosta, segno – evidentemente – dell’abbandono dei rifiuti da parte di qualche turista poco attento del lunedì di Pasquetta.
Nelle aree picnic (la foto copertina è di Diego Di Capua, postata sul gruppo Facebook Non Sei Irpino Se…) è ancora possibile vedere quali sono state le portate che hanno composto il pranzo di Pasquetta.
Con buona pace dei vari utenti dei Social Network che su Facebook e Twitter si sono lanciati nei commenti più aspri e oltranzisti.
Situazione simile al Laceno e sul Terminio.
Buste e bottiglie di plastica, palloni e contenitori per le pietanze consumate. Non è un centro di raccolta per i rifiuti, bensì la discarica a cielo aperto che da due giorni si presenta agli occhi di chiunque transiti a ridosso delle località turistiche prese d’assalto nel giorno di Pasquetta.
Il turismo mordi e fuggi ha lasciato il segno in una delle località più gettonate della Pasquetta irpina, meta prediletta di avventori provenienti da tutta la Campania.
Così, ad una giornata trascorsa in maniera spensierata e all’insegna del divertimento, non è stata abbinata una buona dose di civiltà e buon senso. Purtroppo ancora una volta bisogna registrare l’incuria alla quale il verde irpino va soggetto in occasione delle gite fuori porta più gettonate come quelle di Pasquetta, appunto, e Ferragosto