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Parte l’Anno Accademico dell’Università del Sannio con Bertinotti

Benevento – Si è svolta questa mattina, presso l’Auditorium Calandra di Benevento, l’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2007/2008 dell’Università degli Studi del Sannio, il decimo della conseguita autonomia dell’Ateneo sannita. La cerimonia, a cui è intervenuto il presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti, si è aperta con la relazione del Rettore dell’Università di Benevento, Filippo Bencardino, che ha tracciato un bilancio del percorso compiuto fino ad oggi e le prospettive future del più giovane Ateneo italiano. L’Università del Sannio ha avviato una profonda riflessione sul tema dell’Etica che ha trovato la sua prima espressione nella elaborazione del bilancio sociale e che ha ispirato, in occasione della cerimonia di inaugurazione, la prolusione del prof. Felice Casucci, ordinario di Diritto privato comparato dell’Ateneo sannita, dal titolo “Etica Letteratura Diritto”, e la Lectio Magistralis “Innovazione ed Etica” del prof. Francesco Paolo Casavola, presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana e del Comitato nazionale di Bioetica. “Dieci anni non sono un periodo lungo nella vita di un Ateneo – ha dichiarato il prof. Bencardino -, ma significativo ai fini della definizione del correlato assetto strutturale; della maturazione di una comunità scientifica; della programmazione delle risorse e della verifica dei risultati raggiunti. In dieci anni – ha precisato Bencardino – l’Ateneo ha registrato un significativo aumento degli iscritti, l’attivazione di nuovi corsi di laurea, l’ampliamento, per effetto della razionalizzazione della spesa e del sacrificio degli studenti, delle risorse destinate alla ricerca, alle biblioteche e alla sicurezza; la revisione dello Statuto per assicurare una maggiore trasparenza e democrazia; il potenziamento delle dotazioni infrastrutturali. Per noi – ha concluso il Rettore – l’Università deve restituire ai giovani fiducia nel futuro con il valore della cultura quale dimensione qualificante la persona, per affermare l’importanza dei principi condivisi e la diffusione di una partecipazione civile finalizzata al consolidamento di una civiltà dell’essere più che dell’avere. Nei prossimi mesi – ha annunciato il Rettore – presenteremo un documento etico che dovrà rappresentare la road map del nostro agire accademico. Un documento non incentrato su divieti e prescrizioni, ma su principi funzionali al costruire una speranza per la ricerca, la formazione, per il tessuto relazionale dell’intero Ateneo”. Gli interventi del rappresentate degli studenti, Francesco Annaloro, e del rappresentante del personale tecnico- amministrativo, Massimo Mastroianni, hanno riguardato non solo questioni legate alle attività e alle esigenze dell’Ateneo, ma si sono soffermate su riflessioni più ampie: dalla necessità di una maggiore sensibilità sulle questioni ambientali ai fondamenti della Costituzione italiana. Il lavoro del prof. Felice Casucci ha riguardato “l’apporto che la letteratura può offrire ad uno studio dei fenomeni giuridici, per un’accresciuta consapevolezza etica”. Attraverso la tecnica della citazione il prof. Casucci ha avviato una profonda riflessione sui temi dell’umanesimo giuridico, dell’etica e dell’estetica, sul senso morale veicolato dal linguaggio artistico, sulla teoria delle cose in comune. “La letteratura – ha dichiarato – ci consente di raggiungere una mirabile condizione senza scopo, nella quale il nutrimento delle opportunità delinea il bene e il male della vita umana nelle giuste proporzioni”. Citando Hannah Arendt ha detto: “Dalla volontà e dalla incapacità di scegliere i propri esempi e la propria compagnia, così come dalla volontà o incapacità di relazionarsi agli altri tramite il giudizio, scaturiscono i veri skandala, le vere pietre d’inciampo che gli uomini non possono rimuovere perché non sono create da motivi umani o umanamente comprensibili. Lì si nasconde l’orrore e al tempo stesso la banalità del male”. Il professore Francesco Paolo Casavola ha tracciato “alcune linee di sviluppo delle scienze e delle tecnologie che dal ‘900 giungono al nostro secolo e pongono temi e problemi con cui siamo chiamati a confrontare i nostri progetti per un miglior futuro della vita umana. Occorrerà – ha concluso – una rifondazione dell’etica che sappia porre le sue domande di valore e di senso usando argomenti e linguaggio, che la multiforme tecnologia sia in grado di intendere per sentirsene profondamente turbata e interpellata. Una etica forte, di individui e di Stati, di scuole e di chiese, che indichi i fini della persona umana e dell’umanità, dal passato al futuro, sempre al di là e al di sopra dei percorsi e delle mete della tecnologia”. Infine, il presidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti, ha concluso gli interventi soffermandosi sul valore della Scuola. “Uno dei non molti luoghi aperti alla riflessione – ha detto, riferendosi agli interventi dei relatori – che trascende il quotidiano e affronta i problemi del mondo. Da questa ricerca dovrebbe scaturire un contagio positivo con l’insieme delle Istituzioni e la politica del Paese. Senza ricerca, senza applicazione sistematica e sistemica, l’Europa rischia di sprofondare in un declino di cui si vedono i primi segni. Compito della politica – ha spiegato – è investire nell’istruzione. La Scuola ha tre obiettivi strategici: costruire il senso comune di un Paese; garantire una formazione allargata e specifica; combattere l’esclusione”. (di Italia Manzione)

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