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Parkinson ed Alzheimer, si va verso la cura?

Parkinson, invecchiamento del cervello e altre malattie neurodegenerative coinvolgono l’Irpinia ed Avellino in maniera considerevole se si evidenzia la presenza significativa di persone anziane sul territorio della nostra provincia.

Infatti a causa dell’aumento della durata della vita media, che ora in Italia sfiora gli 83 anni, i problemi legati al declino cognitivo e all’aumentata incidenza di demenza nell’anziano rappresentano un’emergenza sanitaria e sociale di enorme portata.

Forse, la soluzione per arrestarne i danni, dalla perdita della memoria agli spasmi dei nervi, potrebbe trovarsi in un farmaco anti-asma prescritto in tutto il mondo.

Il suo nome è montelukast e con una sperimentazione gli scienziati internazionali tra cui italiani e austriaci sono riusciti a ringiovanire il cervello di topolini anziani, facendo loro tornare una memoria scattante come quella di animali giovani. Ora, i ricercatori contano di iniziare questa sperimentazione coinvolgendo pazienti con morbo di Parkinson.

Lo studio è associato a malattie neurodegenerative associate all’invecchiamento e caratterizzate da impoverimento delle capacità cognitive, perdita della memoria e, nei casi peggiori, demenza.
Da qui l’ipotesi – oggi confermata – che un farmaco antiasmatico come Montelukast potesse bloccare l’infiammazione anche nel cervello e mostrare effetti rigenerativi sulle sue funzioni.

Gli studi clinici confermeranno se, come atteso, Montelukast possa rappresentare un esempio positivo di “riposizionamento” di farmaci già disponibili per indicazioni terapeutiche diverse da quelle originali, accelerando così la messa a punto di terapie per pazienti affetti da malattie incurabili.
Nei prossimi mesi verrà strutturato uno studio clinico nel quale le proprietà di Montelukast verranno valutate in alcune popolazioni selezionate di pazienti con difetti cognitivi.

Abbiamo chiesto un parere a Giulio Cicarelli,  neurologo presso l’ospedale Moscati di Avellino e responsabile scientifico della “Fondazione Antonietta Cirino Onlus – Progetto Parkinson Avellino” di cui è presidente la dottoressa Maria Iannaccone.

Cosa pensa della nuova sperimentazione del farmaco anti-asma che, se tali studi clinici non saranno disattesi, potrebbe arrestare i danni del Parkinson e della demenza senile?

E’ qualcosa di ancora molto preliminare, molto lontana dall’attivazione tecnica e pratica. Si tratta di una sperimentazione sul ratto che ha migliorato considerevolmente le  performance dei topolini a test delle funzioni cognitive e della memoria. Uno dei meccanismi della degenerazione è l’infiammazione: non si conosce ancora bene il motivo perchè le cellule nervose muoiono, sembra però che anche l’infiammaziome abbia un ruolo nella loro degenerazione. Il processo messo in atto da questo antinfiammatorio fa credere che il suo meccanismo sia proprio quello di intervenire direttamente e unicamente sui danni cerebrali dovuti all’età, agendo probabilmente sui processi infiammatori età-dipendenti. E’ un farmaco già usato da molto tempo e sicuramente questi presupposti sono molto incoraggianti ed interessanti nella speranza che possano rallentare i processi di degenerazione cellulare ed embrionale dell’uomo.

Qual è il dato sui malati di Parkinson ad Avellino e in Irpinia?

Ad Avellino e provincia tendiamo ad applicare studi di prevalenza fatti in altri posti del mondo. La stima è di una persona su 250 mentre, se consideriamo soltanto la fetta di persone ultrassesantenni, 1 su 100 è affetto da questa malattia.

Di cosa si occupa la vostra fondazione?

La nostra fondazione è nata per dare sostegno ai pazienti con malattie di Parkinson. Fino ad oggi ha realizzato alcuni laboratori riabilitativi: abbiamo pensato che la cosa importante sia occupare i servizi che altrove non ci sono in termini di riabilitazioni suffragate da risultanze scientifiche. I laboratori sono caratterizzati da attività complementari come la tangoterapia per quanto riguarda la riabilitazione fisica, il canto corale per il linguaggio, un gruppo d’ascolto per la riabilitazione cognitiva. A breve avvieremo il progetto teatro-terapia per pazienti parkinsoniani, per unire relazioni e linguaggio, movimento ed aspetti psicologici e cognitivi. Il parkinson non è solo una malattia di movimento,  la riabilitazione è finalizzata a migliorare la sensazione globale di benessere.

Uno dei vostri progetti riguarda la creazione di una struttura per l’accoglienza “diurna” dei pazienti parkinsoniani.

E’ il nostro faro, la luce lontana verso la quale noi navighiamo. La fondazione è una onlus volontaristica, gli eventi di autofinanziamento ci sostengono con piccoli incassi. Non abbiamo fonti regolari di introito finanziario e la struttura è il nostro scopo ultimo. La nostra speranza è di poter un giorno acquistare una sede nostra e tenerla aperta con i nostri volontari per attività riabilitative ed occupazionali.

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