Marco Imbimbo – Ha riaperto nuovamente i battenti ieri. Parco Santo Spirito è stato nuovamente riconsegnato alla città dopo che, il crollo di un ponte all’esterno, avvenuto sabato scorso, ne aveva imposto la chiusura per motivi di sicurezza. Ieri, dicevamo, i cancelli si sono riaperti, ma all’interno non è cambiato nulla.
Parco Santo Spirito continua a versare in quello stato di abbandono a cui rischiamo di assuefarci. Degrado, sporcizia, erba alta, strutture chiuse e galline. Sì, non manca proprio nulla nel parco. Anzi a ben vedere la presenza di qualche gallina, scappata da case nelle vicinanze, serve quasi a rendere più allegro un parco che stenta a spiccare il volo.
Il degrado, inutile dirlo, regna sovrano, causato dalla scarsa attenzione che viene rivolta al parco da chi di dovere. I vialetti sono in condizioni pessime, completamente sconnessi e in un tratto fuoriesce anche un tubo dell’acqua, con buona pace della pubblica incolumità. Anche chi decide di andare a fare jogging lo fa a rischio delle proprie caviglie (le storte sono dietro l’angolo, visto le buche nei vialetti). Non va meglio ai bambini che lo frequentano, costretti ad arrangiarsi con le poche giostre sane rimaste.
Se qualcuno ha urgenza di un bagno, deve trattenerla: i locali adibiti sono chiusi da anni. Chi proprio non ce la fa più, si arrangia nella struttura nei pressi dell’ingresso posteriore. Le tracce dei bisognini sono tutte lì.
E poi ci sono tutte le altre strutture blindante con pannelli di ferro, il vero simbolo dell’abbandono. Nelle intenzioni che tanti anni fa hanno mosso la nascita del parco, quelle strutture avrebbero dovuto garantire vitalità al Santo Spirito, ma non sono mai state messe in funzione. Anzi si è preferito blindarle.
Eppure in qualche cassetto di Piazza del Popolo ci sono tutte le istruzioni pronte all’uso per aprirle. Il consiglio comunale precedente a quello attuale, approvò le linee guida per dare in gestione le strutture, tutto nel dettaglio. Sarebbe bastato dare mandato all’ufficio gare del Comune e metterle a bando. Nulla è stato fatto, così come la manutenzione al parco è risultata scarsa. Basti considerare l’erba non tagliata, le panchine e staccionate rotte. Piccole cose, insomma, figuriamoci con le altre più importanti.
Inutile dire che, questa cartolina di Parco Santo Spirito, vada indirizzata direttamente al prossimo sindaco. Uno dei primi compiti della nuova amministrazione deve essere necessariamente quello di dare dignità, per la prima volta, al più grande parco cittadino. Tanto amato dagli avellinesi, ma, e non si capisce il motivo, non dalle amministrazioni che si sono succedute finora.
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