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Parco Partenio: il Prc Atripalda chiama in causa gli ambientalisti

Atripalda – Il Prc di Atripalda non sembra essere in sintonia con il presidente del Parco Partenio definitosi “sollevato dalla solitudine in cui ha dovuto forzatamente affrontare le fatiche connesse alla conduzione dell’ente dall’atto del suo insediamento”. Una posizione confutata dal partito atripaldese con dati alla mano: “Da qualche mese – recita la nota di Giancarlo Nebbia – è affiancato nel suo operare dal prezioso contributo del consiglio direttivo. Fino ad ora le esigenze del territorio venivano coniugate unicamente tramite la sensibilità del presidente, ma d’ora in poi le strategie complessive relative alla salvaguardia e allo sviluppo del territorio saranno supportate dalla pluralità degli elementi che compongono il consiglio direttivo”. Dopo le precisazioni si entra nel merito delle opere: “Se prendiamo a confronto la cartografia dell’istituto geografico militare del 1956 e del 1990 si puo’ notare quanto il territorio su cui ricade la gran parte dell’area protetta sia stato oggetto di un vero e proprio assalto dissennato che lo ha sconvolto con l’apertura di strade carrozzabili e sterrate che non hanno alcuna finalità razionale dal punto di vista dello sviluppo economico, ma che hanno per contro prodotto danni ambientali tuttora ben visibili e di proporzioni allarmanti in tema di dissesto idrogeologico e di inquinamento. Ora, non solo non si cerca di porre rimedio allo scempio perpetrato, ma addirittura queste sciagurate opere vengono riconsiderate in funzione di ampliamento e ripristino aprendo la strada alla cementificazione e alla penetrazione del traffico motorizzato. Cio’ che lascia esterrefatti è la più assoluta assenza di una voce che tenti di contrastare o quanto meno contestare interventi di questa portata. Non vogliamo in nessun modo alimentare dubbi sulla serieta’ di chi rappresenta il mondo ambientalista ma li si vorrebbe però richiamare ad un ruolo piu’ confacente ed avere da loro qualche elemento piu’ illuminante circa la politica intrapresa dall’ente di cui condividono la responsabilita’ direttiva”.

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