Parco del Partenio: la “task force” e la favola dei lupi confidenti

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Riceviamo e pubblichiamo dalle associazioni “SOS Natura” e “Ambiente è/e vita”  un intervento sul Parco del Partenio e la “gestione” dei lupi.

«Nel corso della mattinata odierna abbiamo appreso, ormai senza più meravigliarci – si legge nella nota – che i canali social dell’Ente Parco Regionale del Partenio riportano, a mò di pubblicità, la proposta lanciata da un componente del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) -a seguito di un incontro organizzato dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta- in merito alla “gestione” dei lupi troppo vicini a pascoli o paesi (!!!). “Una task force di professionisti in ogni regione italiana, da inserire sotto l’ala della protezione civile e pronta a intervenire quando il lupo si avvicina ai centri abitati e agli alpeggi. […]. I lupi tendono ad avere sempre più confidenza con l’ambiente urbano e con l’uomo […] in queste situazioni vanno allontanati o eventualmente anche soppressi”.

Riteniamo, a nostro umile avviso, che tali esternazioni siano non solo a dir poco discutibili ma, al contempo, veicolino messaggi distorti, errati. Il lupo, nonostante gli enormi sforzi conservazionistici, attuati nel secolo scorso per evitare che si estinguesse, gode, ancora tutt’oggi, di una pessima fama. Ragion per cui, è assolutamente fuori luogo “sponsorizzare” contenuti, in mancanza di contraddittorio, in cui si fa riferimento anche alla soppressione di eventuali “esemplari problematici” (domanda: chi stabilisce e in base a quali criteri che un lupo sia problematico??).

Ci preme sottolineare che, in qualità di “superpredatore”, posto ai vertici della catena alimentare, il lupo svolge un ruolo importantissimo nel mantenimento dei delicati equilibri che sottendono al corretto funzionamento degli ecosistemi; non sarebbe più ovvio utilizzare i social per parlare dell’importanza ecologica di questo meraviglioso animale? Inoltre, troviamo alquanto singolare postare un contenuto che fa riferimento ad un problema che, allo stato attuale delle cose, non riguarda i nostri territori; infatti, non ci sono segnalazioni di esemplari di lupo abituati all’uomo che si avvicinano ai centri abitati, arrecando problemi ai cittadini (per inciso: il lupo rifugge il contatto con l’uomo, che rappresenta un potenziale pericolo per tutta la fauna selvatica).

Al tempo stesso, crediamo, altresì, che sia aberrante che i canali ufficiali di un ente parco fungano da “megafono” per le “proposte” di qualcuno; per di più di un “istituto” che aldilà del nome altisonante, altro non è che una semplice associazione di promozione sociale. Continuiamo, oramai da tempo immemore, a chiederci ma soprattutto a chiedere a chi ha l’onore e l’onere di amministrare questo ente, quali iniziative abbia intenzione di mettere in pratica per tutelare e salvaguardare la popolazione di lupi presente sul Partenio.

Al contempo, sarebbe cosa buona e giusta che le pagine social venissero utilizzate per effettuare una campagna divulgazione seria, affinché i fruitori della montagna e i cittadini delle comunità del parco vengano adeguatamente “istruiti” sui corretti comportamenti da tenere in occasione di eventuali avvistamenti di fauna selvatica a ridosso dei paesi.  

Prima di concludere, rivolgiamo l’ennesimo appello al sig. presidente del parco, fresco di riconferma alla guida dell’ente: arriverà il giorno in cui si degnerà di coinvolgere associazioni e cittadini, ascoltando le loro proposte per una migliore “gestione” dell’area protetta, o ritiene di amministrare l’ente circondato da pochi eletti, magari pensando che sia di sua proprietà? Attendiamo, pur consapevoli che mai lo farà, un suo riscontro. Altrimenti, non esiteremo a continuare la nostra “battaglia” e faremo di tutto per ostacolare questi modi molto poco democratici», concludono le associazioni “SOS Natura” e “Ambiente è/e vita”.