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Paolo Foti abbraccia Preziosi ed “azzera” Festa e D’Amelio

Pasquale Manganiello – Il patto dei 100 giorni tra il sindaco e parte dell’opposizione potrebbe acuire la crisi all’interno  del Partito democratico. Oggi è previsto un incontro tra Foti e gruppo Pd per rilanciare nuovi punti democratici ma la tensione a Palazzo di Città resta alta anche in vista del Consiglio Comunale sugli equilibri di bilancio dove il primo cittadino dovrà trovare una maggioranza senza l’appoggio dell’opposizione che, come annunciato da Dino Preziosi, voterà contro in modo compatto.

Guerra nel Pd – Quello che è certo è che Paolo Foti ha deciso di scendere a patti con gli esponenti dell’opposizione snobbando coloro che dovrebbero essere i suoi “compagni di partito”. Qualche mese fa, l’azzeramento della Giunta richiesto da Dino Preziosi nel vertice di ieri era stato proposto dai dameliani come condizione fondamentale per proseguire nel proprio appoggio alla sindacatura. In quel caso il primo cittadino di Avellino andò avanti per la propria strada acuendo in maniera decisiva la spaccatura in Consiglio con la successiva nascita di un nuovo gruppo e con le firme sotto la mozione di sfiducia presentata dai dissidenti.

Perchè il sì di ieri a Preziosi ed il no di qualche mese fa alla D’Amelio? Il Comune di Avellino continua ad essere lo sfogo preferito della ridicola pantomima della guerra tra bande nel Pd. Certo è che l’ambiguità di fondo del presidente del Consiglio regionale non aiuta a fare chiarezza: quelle di parte dei cosiddetti dissidenti sono iniziative autonome dei consiglieri comunali o hanno la sponsorizzazione del riferimento del partito più alto a livello regionale? Foti ha lasciato intendere: non cedo ai ricatti dei dissidenti interni al mio partito, piuttosto faccio un patto con le opposizioni. Questa è la credibilità politica di un partito che non c’è più. Il sindaco si vedrà con i riferimenti dell’area dameliana: non è detto che non si riesca a trovare un compromesso. In tal caso Foti avrebbe realizzato il suo capolavoro politico. Scacco matto a tutti gli altri. Ho fallito ma resto qui, con buona pace di tutti.

2018 – L’obiettivo del sindaco non è certo quello di dimettersi a Gennaio, in primis perchè l’obiettivo di un sindaco, in generale, non può essere quello di dimettersi, in secondo luogo perché non crediamo alla possibilità che un nuovo rimpastone ed un accordo politico tra sindaco e parte dell’opposizione possano durare, nelle intenzioni, solo tre mesi. Non crediamo alle favole.

Palumbo e il Commissario – Ancora una volta, ieri, il consigliere comunale di opposizione Domenico Palumbo, ha ribadito il suo “mai al Commissariamento”. E ancora una volta non si capisce il perché della sua firma sotto la mozione di sfiducia che, se votata da 17 consiglieri, avrebbe portato al Commissariamento. Boh.

Preziosi sindaco del Pd – Il numero uno dell’Air SpA ha respinto l’ipotesi che lo vorrebbe candidato sindaco del Pd alle prossime amministrative ma non ha escluso che sarà il candidato sindaco di una lista civica appoggiata dal Pd. Se l’abbraccio con Foti prevede questo, Preziosi ha fatto i conti senza l’oste: anche se non se ne parla più da tempo, il Partito Democratico dovrebbe a breve stabilire la data del Congresso. Ed al Congresso non è detto che vinca l’asse Famiglietti-De Luca. Il Pd, a livello provinciale, ha una visione da qui a 48 ore; figuriamoci se si possa già definire un percorso in vista di eventuali elezioni nel 2018. Un partito come questo, abbandonato a se stesso ed alle sue contraddizioni, non ha autorevolezza nemmeno per compattarsi sul Sì al prossimo Referendum, anche ad Avellino. Massimo D’Alema, da queste parti, ha sempre avuto un certo appeal.

Mi presento o non mi presento – Spiazzato dalla mossa politica di Foti, Gianluca Festa e gli altri dissidenti si trovano davanti ad un bivio. Votare no all’assestamento di bilancio e provare a mandare subito a casa Foti (Dino Preziosi ha annunciato che voterà contro insieme a tutti i colleghi dell’opposizione), rischiando di minare ancora di più il rapporto con i vertici regionali, o non presentarsi come fatto a Luglio, ma perdere credibilità nei confronti della città e degli avellinesi? Un bel dilemma.

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