Pago, il capogruppo Amato non diffamò il sindaco Mercogliano: assolto

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PAGO VALLO LAURO- Assolto perché il fatto non sussiste. E’ così che il giudice monocratico del Tribunale di Napoli Nord Elvira Terranova, ha scagionato dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa Carmine Amato (articolo apparso sulle colonne del Mattino il 31 ottobre 2017). La Procura aveva chiesto per il consigliere una condanna a nove mesi con pena sospesa.

IL FATTO
La vicenda si riferisce alle dichiarazioni da parte del capogruppo di minoranza all’epoca dell’insediamento della Commissione Prefettizia di Accesso presso il Comune di Pago Vallo Lauro, dove all’epoca dei fatti (e ancora oggi entrambi) Amato rivestiva il ruolo di capogruppo di minoranza e Mercogliano era sindaco. Nelle sue dichiarazioni Amato aveva tra l’altro riferito che: “L’amministrazione Mercogliano, che è la naturale continuazione di quella Corcione, sebbene oggi voglia dissociarsene, avrebbe dovuto dimettersi molto tempo fa”.

Queste parole avevano portato alla querela nei confronti di Carmine Amato da parte del sindaco. Per il capogruppo era arrivato il decreto che disponeva il giudizio firmato dal Gup Vera Iaselli del Tribunale di Napoli Nord (la competenza per la diffamazione a mezzo stampa è incardinata nel luogo dove viene stampato il giornale ndr) proprio per l’ allusione alla circostanza che la sua amministrazione fosse in continuità con quella dell’ex sindaco Giuseppe Corcione.

IL PROCESSO
Nel giudizio davanti ai magistrati del Tribunale di Napoli Nord, la difesa di Amato, rappresentata dagli avvocati Francescantonio Maffettone e Umberto Nappi, ha dimostrato, producendo anche atti relativi a quanto aveva affermato l’imputato, che le considerazioni sulla continuità espresse dall’allora capogruppo di minoranza derivavano da una notizia apparsa sugli organi di informazione e relativa ad una ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli del 24 gennaio 2017, quindi in epoca antecedente alla vicenda dell’insediamento della Commissione di Accesso (che come si ricorderà non aveva portato allo scioglimento dell’amministrazione).

Potrebbe essere stata proprio questa una delle circostanze decisive per l’assoluzione che saranno più chiare all’atto del deposito delle motivazioni della sentenza emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Napoli Nord depositate entro quindici giorni.