Ossigeno contro le fake news sui migranti, giovedì appuntamento presso la chiesa del Carmine

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Giovedì 18 aprile, alle ore 17:30, alla Chiesa del Carmine di Avellino, l’associazione Ossigeno, guidata da Luca Cipriano, torna con un nuovo appuntamento di «Luoghi Comuni», un ciclo di incontri, nato dal confronto con i giovani e che proprio a loro è rivolto, che questa volta si soffermerà sul tema della Migrazione e la sua percezione ai tempi della rete e delle fake news.

Appare evidente come l’approccio al tema migratorio sia fortemente condizionato dalla percezione che si ha di questo fenomeno, a sua volta notevolmente influenzato da strumenti di comunicazione come il cinema o la rete. Ricordiamo tutti la foto del piccolo Aylan, il bimbo siriano annegato nell’ottobre del 2015 davanti la spiaggia di Bodrum, e come questa immagine abbia influito nella definizione di una politica europea rispetto alla crisi migratoria. D’altro canto, non mancano casi in cui, invece, è proprio la rete a rafforzare paure e rancori verso migranti e profughi. 

«In questi mesi abbiamo avviato un percorso di ricerca della verità, abbiamo provato a scardinare quegli equivoci e quelle fake news che condizionano la nostra percezione della realtà – afferma il presidente Luca Cipriano – Dopo aver intrapreso questo viaggio con professori e ricercatori universitari come Massimo Adinolfi, Nello Preterossi, Adriano Maffeo, Michela Troisi e Angelo Di Falco, discuteremo del fenomeno migratorio e del racconto che se ne fa sui mezzi di informazione con tre giovani studiosi come Adele Galdo, Nadia Matarazzo e Toni Ricciardi. Insieme a loro mostreremo come la percezione non rappresenta solo un riflesso delle politiche migratorie, ma a volte, come in un gioco di specchi, anche una causa di esse».

«Illustrerò i primi esiti dello studio che attualmente conduco sugli scenari migratori delle aree interne della Campania, con particolare attenzione all’Irpinia, la cui geografia della popolazione merita sguardi alla dimensione locale, dove non sempre lo spopolamento è dovuto all’emigrazione» spiega Nadia Matarazzo, ricercatrice presso Università di Napoli Federico II e Docente di Geografia Economica presso Università degli Studi della Basilicata.

«Il Decreto-Salvini smantella il sistema SPRAR riducendo di nuovo l’accoglienza ad un intervento di tipo emergenziale e introducendo un “virus culturale” capace di produrre danni gravi al tessuto umano, civile, socio-economico e istituzionale del nostro Paese – sottolinea Adele Galdo, Coordinatrice Sprar Torrioni – La Legge 132/18 si sintonizza sul senso di incertezza diffuso e sui timori dei cittadini, ne asseconda le reazioni che guidate dalla paura hanno l’unico obiettivo di colpire qualunque autonomia sociale e di costruire popolazioni tra loro nemiche o cittadini da assistere. Così facendo il quadro dei reali problemi, come quello dell’accesso alla casa e delle politiche sociali, resta intatto ed irrisolto».

«Nell’immaginario collettivo del nostro paese, quando si pensa all’emigrazione, si hanno due immagini, quelle dei grandi bastimenti che andavano oltreoceano, e quella dell’emigrazione verso l’Europa nel novecento. Questi fenomeni hanno influenzato molto anche la produzione cinematografica e musicale, e ai luoghi comuni sugli italiani si è aggiunto quello dell’italiano all’estero – afferma Toni Ricciardi, storico delle migrazioni presso l’Università di Ginevra – L’altra faccia del boom economico degli anni sessanta è rappresentata dalle rimesse, oggi invece si sta tornando a vivere il fenomeno dell’emigrazione, anche se con caratteristiche assolutamente diverse».

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