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Ordine pubblico intatto e show sugli spalti: il derby è stato di categoria superiore

Civiltà, passione e calore. Il day after di Salernitana-Avellino è un mix di connotazioni positive per la cornice di pubblico che ha colorato l’Arechi. 22.000 circa gli interpreti del tifo sugli spalti di un derby corretto che ha spazzato via tutti i timori e le potenziali criticità sul piano dell’ordine pubblico.

La prova di maturità concessa dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive è stata superata a pieni voti dai 20.000 supporters granata e dai 2.000 tifosi biancoverdi che si sono sfidati a distanza a colpi di striscioni, cori e sfottò che popolano il derby da un’eternità.

Vincenzo De Luca all’Arechi per il derby tra Salernitana e Avellino

Il tutto sotto gli occhi del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il quale si è goduto lo spettacolo full optional nella sua Salerno. L’ex primo cittadino del capoluogo salernitano, alla vigilia, aveva auspicato una forte dimostrazione di correttezza da parte di entrambe le tifoserie agli occhi dell’Italia intera. Un modo, secondo De Luca, per esaltare il Sud che anche questo tipo di manifestazioni contribuiscono a rinvigorire. Il suo appello, unito a quello dei due questori e di tanti altri attori istituzionali, non è caduto nel vuoto.

La trasferta dei sostenitori di fede biancoverde era iniziata alle 10.30 con il raduno nel piazzale dello stadio Partenio-Lombardi. 25 torpedoni a comporre la carovana irpina gestita a scaglioni dalle forze dell’ordine. Bus, pullmini, auto: tutti verso un’unica meta attraverso il percorso indicato dalla Questura di Salerno. Una prima tranche della tifoseria ha preso posto nel settore ospiti con debito anticipo, mentre lo zoccolo duro della Curva Sud ha raggiunto la “zona rossa” delimitata dai container in prossimità del fischio d’inizio, mostrando ancora una volta in blocco compostezza e sano supporto alla squadra del cuore.

Al di là dei valori tecnici espressi dal campo, il derby si è fatto apprezzare per il senso di civiltà che lo ha pervaso prima, durante e dopo. E’ stata un derby da applausi, con i vincitori e con i vinti, ma pur sempre un derby di categoria superiore.

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