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Operazione “Sold Out”: 6 negozi su 10 imbrogliano sui Saldi (FOTO)

La quinta edizione dell’operazione “SOLD OUT”, l’azione di contrasto alle irregolarità connesse ai saldi di fine stagione eseguita dalle Fiamme Gialle porta alla luce una serie di forti irregolarità nel commercio. Attraverso una vera e propria task force in tutta la provincia sin dalla seconda metà del mese di dicembre, i finanzieri hanno coinugato l’attenzione ai “saldi” con gli accertamenti finalizzati alla verifica del regolare rilascio e della corretta emissione di ricevuta e scontrino fiscale. Diverse anche le segnalazioni pervenute al 117 per segnalare situazioni d’irregolarità. Secondo un modus operandi già collaudato, gli uomini della Compagnia di Avellino e delle Tenenze di Ariano Irpino, Sant’Angelo dei Lombardi, Solofra e Baiano, hanno fotografato la situazione esistente prima dell’inizio delle “vendite straordinarie di fine stagione” in modo da cristallizzare in modo inconfutabile ed incastrare di fronte all’evidenza del documento tutti gli eventuali “furbetti” che speravano invece di approfittare del periodo dei “saldi” per gonfiare i prezzi, praticare uno sconto di fatto insistente, liberarsi di residui di magazzino.

FOTOGALLERY Saldi truccati, le foto della Guardia di Finanza

L’azione si è incentrata, a campione, presso gli esercizi commerciali cherisultavano interessati dai “saldi” ed, in particolare, presso le rivendite di capi d’abbigliamento ed i negozi di calzature. A tale azione preliminare sono seguite, a partire dall’avvio dei “saldi” e sino a tutta la giornata di ieri, gli specifici controlli e le opportune verifiche presso gli esercizi commerciali in modo da porre a raffronto quanto rilevato prima dell’inizio del periodo dei “saldi” con la situazione all’atto del controllo. In ben 10 esercizi commerciali i finanzieri hanno constatato irregolarità per ben 6 casi, con una percentuale del 60 % di violazioni. Tra le diverse violazioni constatate in un caso è stato addirittura accertato che il prezzo di vendita dei cosiddetti “saldi” in un negozio di scarpe ed accessori in pieno centro ad Avellino era stato gonfiato del 50% rispetto al prezzo praticato prima dell’avvio della vendita straordinaria di fine stagione in modo da pervenire ad un prezzo “scontato” del 50%” (che in realtà coincideva con l’importo originario di vendita). In un negozio di biancheria intima a Mercogliano invece la percentuale effettiva di sconto applicata a fronte del 50% reclamizzato non raggiungeva nel migliore dei casi il 40%.

Nella maggior parte dei casi le irregolarità si sono sostanziate nella mancanza di prezzi esposti (consentendo in tal guisa al commerciante di applicare lo sconto e in maniera non trasparente). In altri casi, i cartellini sono risultati carenti di uno o più degli elementi obbligatoriamente previsti dalla normativa di settore (prezzo originario, percentuale di sconto, prezzo “scontato”), spesso con una percentuale di sconto pubblicizzata solo sulle vetrine della attività commerciali e cartellini esposti del tutto privi di prezzo. In alcune situazioni i militari del Corpo, già presenti in negozio in abiti borghesi hanno appurato che lo sconto era praticato solo all’atto del pagamento da parte del consumatore. Al termine dell’azione di servizio sono state rilevate ben 6 violazioni complessive con sanzioni amministrative per circa 6.200 euro nei confronti di esercizi commerciali operanti nel settore della vendita al dettaglio di abbigliamento, calzature e accessori.

Gli interventi delle Fiamme Gialle si sono sostanziati anche nella verifica del regolare rilascio e della corretta emissione di ricevuta e scontrino fiscale ed, a seguito di accessi presso 47 esercizi commerciali, confermando la tendenza da parte di taluni operatori ad omettere il rilascio del documento, sono state contestate ben 20 violazioni per mancata emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale, con una percentuale di irregolarità pari al 43 % dei controlli eseguiti.

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