I 4 pusher spacciavano hashish, marijuana ed una nuova droga sintetica chiamata ‘emmedì’. Tra i loro clienti, tossicodipendenti e anche minorenni dell’Alta Irpinia. Le indagini, condotte con sofisticate tecnologie, hanno consentito di ricostruire sia la rete intessuta dai pusher con gli acquirenti sia i luoghi dove avveniva lo spaccio, ma anche le modalità di pagamento della droga.
Il gruppo di spacciatori si riforniva a Napoli per poi rivendere con facilità la ‘roba’ sul territorio altirpino, approfittando – come si legge nella nota della procura – “… del grave disagio esistente in Alta Irpinia di natura economica e sociale”.<