“Pd nello stallo più totale, altro che colpa di De Blasio! Referendum? Voteremo sì”, parla Losco (#openIrpinia)

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Antonello Losco, #openIrpinia è un’associazione “indipendente” all’interno del  PD?

“#OpenIrpinia è un’associazione politico – culturale, nata dall’idea di un gruppo di ragazzi, che muove i propri passi chiaramente nel perimetro del Partito Democratico.”

Quali sono i vostri obiettivi a breve termine?

“Nell’epoca del rinnovamento a tutti costi, abbiamo immaginato questo percorso partendo dal presupposto che il cambiamento non possa essere rappresentato solo da persone ma debba partire dai metodi. Ad esempio esiste un mondo, quello della rete, quasi totalmente inesplorato nel nostro Partito, ove si possono creare spazi di dialogo e di confronto sulle questioni all’ordine del giorno. Ciò, tuttavia, rappresenta solo un pezzo del puzzle che stiamo provando a costruire ed è di tutta evidenza  che la politica non può essere semplificata con un twit o un post su Fb; ambiamo ad essere tanto altro. Proprio in questo solco, infatti, si va ad inserire l’iniziativa che venerdì terremo a Montoro con il sottosegretario Giacomelli ed il Parlamentare Europeo Pina Picierno, ove ci soffermeremo su temi come banda larga, digitalizzazione e startup.”

Il PD nazionale, con l’invito alla non partecipazione si è messo di traverso rispetto al Referendum contro le trivellazioni. E’ questa la vostra posizione?

“Le rispondo rivolgendole una domanda. Saprebbe indicarmi  in quale data è stato convocato un organismo dirigente nazionale, direzione o assemblea, per deliberare una posizione ufficiale rispetto al passaggio referendario? Ed è inoltre accettabile che il PD chieda agli elettori di non recarsi alle urne senza affrontare nel merito la questione? Venendo a noi le posso dire che abbiamo discusso e continueremo a farlo ma, al netto di qualche posizione del tutto personale, che non può sconvolgerci in un partito dove troppo spesso e a tutti i livelli ci si appella alla libertà di coscienza, propendiamo per sostenere il si.

Negli anni passati il partito provinciale tanto ha lavorato sul tema delle trivellazioni ed ha anche convocato una direzione per deliberare la propria posizione no triv. Mi potrebbe far notare che il referendum in oggetto non tocca in maniera specifica l’Irpinia ma riguarda la possibilità o meno di rinnovare le concessioni a 12 miglia dalla costa ma credo che in politica si debba provare ad avere sempre una visione complessiva e non guardare al proprio orticello. Se non facessimo così vorrebbe dire venir meno al principio che ci spinge all’impegno politico.”

Che ruolo avrà  #openIrpinia nel prossimo congresso? Secondo lei quando e come dovrà essere celebrato?

“Ricordo a me stesso che, dopo le regionali, coloro i quali chiedevano le dimissioni del segretario provinciale sostenevano che il partito fosse fermo e non era in grado di operare.  Mi pare, ma potrei anche sbagliarmi, che oggi, a distanza di oltre due mesi dal gesto assolutamente responsabile e non dovuto, visti i fallimenti di tre assemblee provinciali per sfiduciare Carmine De Blasio,  ci troviamo di fronte allo stallo più totale e all’assoluta assenza di proposta e di iniziativa politica. Credo sia fondamentale tornare a congresso nel più breve tempo possibile per poter dare al PD provinciale  organismi dirigenti riconosciuti e legittimati, ma soprattutto in grado di lavorare. E’ paradossale ad esempio che si stia impiegando più tempo a certificare il tesseramento che a farlo. Rispetto al ruolo che la nostra associazione intende ricoprire abbiamo chiarito sin dal primo momento che avevamo una collocazione, quella che fa riferimento al Segretario nazionale, Matteo Renzi, ed il percorso intrapreso non ha mutato questo nostro indirizzo. Chiaramente durante la fase congressuale porremo le nostre idee, la nostra visione di Irpinia e di partito e su questo ci confronteremo.”

La segreteria di cui lei ha fatto parte ha segnato il passo con le dimissioni di Carmine De Blasio. Come giudica quella stagione?

“Una stagione di grande lavoro e di quotidiana preoccupazione a mantener fede all’impegno assunto in congresso provinciale. Certo che si sono commessi errori. Tanto è stato fatto, tanto altro si poteva fare. Nonostante ciò non esito ad esprimere un giudizio estremamente positivo su quella stagione. Le confido una cosa, se rivolgesse la stessa domanda a coloro i quali facevano parte di quella segreteria e che poi hanno scelto di cambiare percorso, privatamente le risponderebbero allo stesso modo. Ma la politica non è rimpianto ma la sfida di ciò che ancora deve venire. Questa convinzione è alla base della nostra aggregazione.”

De Blasio, incalzato dalle varie correnti, si dimise per favorire il ritrovamento dell’unità del partito. Eppure il PD provinciale sembra più “spezzettato” che mai in vista delle amministrative. Qual è la sua opinione?

“Lo “spezzettamento” di cui parla era più che prevedibile; nella fase post regionali chi chiedeva le dimissioni, mi pare di ricordare, pubblicamente faceva presente che non esisteva un progetto ed una visione unitaria per il futuro ma ci si limitava solo allo “stare insieme” per un obiettivo a breve termine. Si chiedevano le dimissioni in ragione del fatto che il partito fosse ingovernabile. Mi sento di poter dire che se prima era ingovernabile  oggi è semplicemente addormentato. Non esiste una linea ed ognuno sembra andare per la propria strada su questioni importanti come ad esempio il tema delle acque o quando si tratta di elezioni amministrative. Da tutta questa situazione bisogna uscire presto e lo si fa ritornando a discutere delle ‘cose che contano’ e a far partecipare amministratori, iscritti, dirigenti locali. Noi ci proponiamo di farlo venerdì a Montoro e invitiamo tutti a partecipare.”

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