Omicidio-suicidio, un gesto di disperazione alla base della tragedia a Bosco dei Preti

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AVELLINO- Un colpo solo per uccidere sua figlia Alessandra, 32 anni e uno per farla finita togliendosi la vita. Cosi Costantino Mazza nel primo pomeriggio di oggi ha deciso di far fuoco prima contro la sua congiunta e poi contro di sé.

La tragedia è avvenuta in Via Bosco dei Preti, tutto davanti agli occhi della mamma, che in pochi secondi ha perso marito e figlia. Costantino Mazza, sessantuno anni, per molto tempo idraulico ma da qualche anno ritiratosi nella sua abitazione tra le colline di Avellino, dove si dedicava agli animali e alla campagna, il noccioleto che circonda la casa ad un livello dove si è consumato il vero e proprio omicidio suicidio, sotto una veranda, dove gli agenti della Squadra Mobile di Avellino hanno rinvenuto una accanto all’altro, i corpi di padre e figlia.

Alessandra era una ragazza di 32 anni, lavorava come estetista e benché avesse problemi era conosciuta da tutti come una ragazza solare, ieri mattina era stata anche in città, prima della tragedia come in un giorno normale si preparava a festeggiare San Valentino. Aveva dei problemi che evidentemente, anche se all’esterno non erano percepiti con chiarezza, avevano consumato non solo lei ma anche quel padre che ha compiuto i due gesti più estremi che un uomo possa porre in essere, uccidere un figlio e uccidersi. Sul posto anche il personale del 118, che non ha potuto fare altro che constatare il decesso.

La quiete delle abitazioni rurali di Via Bosco dei Preti e’ stata rotta dalle due deflagrazioni della pistola di piccolo calibro, probabilmente una 6,35, che il sessantunenne deteneva regolarmente. Sul posto i vicini, quasi tutti familiari dell’uomo e i familiari della moglie, originaria di Solofra, che ancora increduli per quanto avvenuto e per quella terribile scena che si sono trovati di fronte hanno atteso che si definissero i rilievi della Scientifica e che le due salme fossero traslate presso il Reparto di Tanatologia del Moscati di Avellino. sul posto sono giunti anche il medico legale Carmen Sementa e il sostituto procuratore di turno Antonella Salvatore, sarà lei a conferire nelle prossime ore l’esame medico legale sulle due salme, non si esclude che possa limitarsi per la chiarezza della dinamica anche ad un esame esterno.

A condurre gli accertamenti sul posto lo stesso capo della Squadra Mobile di Avellino, il primo dirigente Gianluca Aurilia e il personale della Scientifica di Via Palatucci.

UNA TRAGEDIA DELLA DISPERAZIONE?
In queste ore negli uffici della Squadra Mobile di Avellino vengono ascoltati i testimoni che potranno aiutare a ricostruire quello che è accaduto, a partire dalla mamma e moglie presente in casa quando è avvenuta la tragedia. Cosa ha spinto Costantino a far fuoco contro sua figlia? A quanto pare, ma questo dovrà trovare riscontro nelle indagini che stanno conducendo gli agenti della Squadra Mobile in queste ore, quello posto in essere dal sessantunenne più che un atto dettato da un raptus di follia o da una lite con sua figlia, sarebbe stato un gesto di disperazione.

Anche perché il sessantunenne, reduce da alcuni giorni da un delicato intervento, negli ultimi tempi appariva stando a quanto si racconta diverso, anche lui era cambiato. Ma nulla poteva far pensare all’epilogo di oggi pomeriggio.

Il padre non aveva mai avuto comportamenti violenti contro sua figlia. Più probabile che temendo di non poter più provvedere a lei abbia compiuto un gesto di disperazione e di amore? Le indagini, per quanto possano essere utili a spiegare quella che resta una tragedia, potranno consegnare una verità su quanto avvenuto a Via Bosco dei Preti.