Omicidio Improta, due arresti per il 26enne trovato carbonizzato nel beneventano

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Due gli arresti effettuati stamane dai Carabinieri di Montesarchio e del Nucleo investigativo di Benevento per l’omicidio di Valentino Improta, il giovane di Montesarchio, ritrovato sul monte Taburno.

I due uomini finiti in manette sono un 50enne e un 31enne di Tocco Caudio in provincia di Benevento, accusati di omicidio premeditato, soppressione e distruzione di cadavere.

I fatti risalgono allo scorso anno, quando il 4 maggio il corpo del 26enne fu rinvenuto all’interno di una Fiat Grande Punto completamente incendiata in località Cepino di Tocco Caudio.

Il corpo della vittima, oltre ad essere completamente carbonizzato, era stato colpito da due colpi di arma da fuoco, calibro 12, in corrispondenza della regione nucale e a distanza ravvicinata.

Le indagini del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Montesarchio, in sinergia con il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Benevento, hanno consentito di delineare il movente dell’omicidio costituito dal timore che il 26enne potesse rivelare i complici della rapina pluriaggravata commessa nel mese di Aprile e dell’omicidio preterintenzionale di un altro uomo – crimini per i quali il 50enne è successivamente finito in carcere – nonché altri furti e rapine commesse insieme ai due arrestati.

Infatti, la vittima era entrata in stato di agitazione non appena ricevuto l’avviso di garanzia per i crimini suddetti, per cui aveva minacciato il complice 50enne di fare anche il suo nome agli inquirenti. Tutto per ottenere assistenza economica per sé e la sua famiglia, nel caso in cui fosse stato arrestato, oltre che per sostenere le spese legali per la propria difesa.

Nel timore che il giovane potesse collaborare con la giustizia, il 50enne aveva deciso insieme all’altro indagato, di attirare la vittima con l’inganno simulando l’organizzazione di un furto di rame sul monte Taburno, dove i due hanno messo in atto il piano criminoso uccidendo il 26enne.