Omicidio Gioia, in primavera del 2023 la sentenza. Anche se in maniera ufficiosa, si inizia ad intravedere il percorso del processo che sta attirando l’attenzione della città di Avellino, processo teso a stabilire con esattezza le responsabilità dei due imputati. Elena Gioia (assistita dal legale Livia Rossi del foro di Roma) e Giovanni Limata (difeso dall’avvocato Rolando Iorio, nominato l’agosto scorso) sono accusati, in concorso, di aver ucciso Aldo Gioia, 53enne, il 23 aprile 2021. Materialmente, le coltellate furono inferte dal Limata.
Stamattina è stato nominato il consulente chiamato ad effettuare la perizia psichiatrica sui due. Si tratta del professore Giuseppe Sciaudone, il quale nel corso dell’udienza ha accettato l’incarico. Sciaudone si recherà in carcere, ad Avellino, due volte, per esaminare Limata e Gioia. La prima volta lunedì prossimo, il 31 ottobre. La seconda il 19 novembre. In entrambe le occasioni, parlerà con i due all’incirca un’ora e mezzo, ascoltanto prima Limata e poi la ragazza che, all’epoca dei fatti, aveva compiuto 18 anni giusto da un mese.
Da stabilire se i due imputati erano pericolosi socialmente quando fu commesso il delitto e se erano affetti da malattie psichiche. Insomma, si dovrà mettere nero su bianco se i due imputati erano capaci di intendere e di volere. Ovviamente, quello della perizia sarà un passaggio fondamentale e molto delicato. Anche le parti hanno nominati i loro consulenti.
L’auspicio della Corte di Assise, presieduta dal giudice Scarlato, è che nelle due date tutti i consulenti di parte si rechino insieme al perito nel penitenziario. Il professore Sciaudone dovrebbe consegnare la sua relazione alla Corte ed alle parti subito dopo Natale o, comuque, dopo le vacanze natalizie. La stessa relazione sarà poi affrontata nel dettaglio nella prossima udienza che si terrà il 25 gennaio 2023. A marzo poi inizierà la discussione ed in primavera inoltrata potrebbe essere emessa la sentenza.