Testate e pugni contro la porta e l’inferriata della cella, il “gabbiotto” dove i detenuti assistono al processo. E’ stata la reazione, dopo una decina di minuti, di Giovanni Limata alla richiesta di pena da parte del Pubblico Ministero. Russo, come si sa, ha chiesto per lui e per Elena Gioia 24 anni di reclusione a testa.
Il ragazzo non sembra abbia accettato di buon grado, vista la reazione abbastanza scomposta. Anche la mamma del giovane di Cervinara non ha reagito nel migliore dei modi. Ha iniziato a piangere e ad urlare, poi voleva a tutti i costi che il figlio fosse ascoltato in aula. Il ragazzo è però andato via, anche perché sembra abbia riportato dei danni al volto.
Dopo quest’episodio e una breve sospensione, è toccato alle parti civili. L’avvocato Cesta sostiene nel processo i fratelli del povero Aldo Gioia. La sua arringa è stata a tratti molto emozionante. Lui conosceva bene la vittima. “Mi ricordo – ha detto – quando suonavamo insieme la chitarra in parrocchia. Era un bel ragazzo, molto dolce. Nessuno di noi avrebbe mai immaginato di essere oggi qui”. L’avvocato Cesta ha avanzato la richiesta di provvisionale “per dare il giusto disvalore a quello che è successo. Quello è sucesso è accaduto ad un uomo anche lui giovane. Chiediamo l’applicazione della pena che si ritiene più giusta”.
L’avvocato Francesca Sartori, difensore delle parti civili moglie e figlia di Aldo Gioia, ha chiarito come l’analisi del pm non sia stata completa perché non ha valutato e considerato tutte le circostanze del caso concreto, la personalità di Elena che era minorenne, le sue problematiche (insicura, immatura, complessata, da cui l’aumento di peso e la sintomatologia invalidante della fibromialgia, che anche se diagnosticata solo nel 2021, Elena nera affetta già da diverso tempo).
“I due si sono visti non più di cinque volte e quindi vivevano in una realtà virtuale senza riscontro con dati reali. In verità, a parere di questa difesa, doveva essere esaminato tutto il contesto, tutte le circostanze emerse, tutte le problematiche di Elena e in che modo Elena è stata terreno fertile per l’assorbimento dei tratti psicotici di Limata e terreno fertile per l’evoluzione progressiva psicotica della loro relazione. Questa difesa infatti le conclusioni formulate dal professor Ferracuti, consulente della difesa di Elena Gioia che ha analizzato la copiosa messaggistica e somministrato i test per documentare scientificamente l’evoluzione psicotica progressiva della relazione e soprattutto in quale modo è inciso su Elena. Elena ha assorbito subito i tratti dominanti manipolativi di Limata”.
Dunque, per l’avvocato Sartori, “non è questione di mera immaturità, ma molto molto di più. C’è un problema di altre problematiche di natura psichiatrica che l’istruttore dibattimentale ha dimostrato. Questa difesa si associa alle conclusioni del professor Ferracuti”.