Iniziata la perizia psichiatrica su Giovanni Limata ed Elena Gioia, accusati di omicidio in concorso. Il primo è l’autore materiale dell’uccisione di Aldo Gioia, avvenuta il 24 aprile del 2021 nel pieno centro di Avellino. La figlia Elena è accusata di concorso in omicidio.
I due sono in carcere e, come disposto nel corso delle ultime udienze del processo che si sta tenendo in corte d’assise presso il Tribunale del capoluogo irpino, si dovrà stabilire se erano pericolosi socialmente quando fu commesso il delitto e se erano affetti da malattie psichiche. Insomma, si dovrà mettere nero su bianco se i due imputati erano capaci di intendere e di volere.
Stamattina, presso la casa circondariale di Avellino, si è recato il consulente chiamato ad effettuare la perizia psichiatrica sui due, nominato dal Tribunale avellinese. Si tratta del professore Giuseppe Sciaudone. In carcere si sono recati anche i consulenti delle parti civili dei fratelli Gioia, rappresentati dall’avvocato Cesta, e della mamma e della sorella di Elena, rappresentata dall’avvocato Sartori.
Sciaudone he ascoltato per circa un’ora e mezza Elena Gioia, la quale è apparsa molto più collaborativa dell’ex fidanzato. Quest’ultimo, Limata, ere agitato e nervorso e, infatti, ad un certo punto ha chiesto di essere di nuovo portato in cella.
Il nuovo ingresso in carcere del perito è stato anticipato al 10 novembre. Sciaduone ascolterà di nuovo i due imputati. Nell’udienza di fine gennaio, il 25, depositerà la sua relazione.