Questa mattina l’avvocato Mario Villani ha incontrato per la prima volta, in carcere, Giovanni Limata, arrestato con la sua fidanzata (Elena Gioia) per l’omicidio di Aldo Gioia. Per il legale ci sono molti aspetti oscuri da chiarire. Un primo colloquio fondamentale anche in vista delle prossime decisioni della difesa.
L’avvocato ha infatti avanzato l’ipotesi della manipolazione della scena del crimine, con la sparizione di un secondo coltello, che sarebbe stato usato per infliggere parte delle coltellate che si sono rivelate letali per Aldo Gioia, poi morto in ospedale.
Un’amica di Giovanni e la madre lo hanno accompagnato da Avellino a Cervinara. Il ragazzo non indossava più il giaccone, ritrovato nelle scale del palazzo dove abitava la vittima, ed aveva nascosto il coltello da caccia poi ritrovato nella sua abitazione di Cervinara.
Altri accertamenti sono incorso nella casa dell’omicidio. Verifiche su macchie di sangue e reperti di Dna. Per fare ulteriore luce sulla dinamica. Intanto la madre di Giovanni ritiene che sia stata Elena plagiarlo, di avviso opposto la famiglia della ragazza che sta cercando di tutelarla. Per ora Elena e Giovanni si trovano entrambi reclusi nel carcere di Bellizzi Irpino.