Omicidio Gioia, chi era a conoscenza del “piano” di Giovanni Limata? Dubbi in Corte d’Assise

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L’udienza di oggi del processo Gioia – il fidanzato della figlia Elena e la figlia stessa sono accusati di omicidio in concorso dell’uomo con l’aggravante della premeditazione – ha messo sul tappeto una serie di questioni. Le prime che sono emerse le abbiamo descritte in altro articolo (che rapporto Giovanni Limata aveva con la mamma della sua migliore amica?), poi ce ne sono ancora altre. I dubbi maggiori riguardano il grado di coinvolgimento di Sonia Guerriero e di Sara Clemente in quella maledetta sera e di quanto le due donne fossero a conoscenza del piano di Giovanni di uccidere il 53enne impiegato della ex Fca.

Sul primo punto, a quanto emerso alla fine del dibattimento, sembra che le due parti civili stiano iniziando a ragionare sul fatto se denunciare o meno le due per favoreggiamento. Risulta infatti strano che mamma e figlia non abbiamo pensato, una volta raccolta la “testimonianza” di Giovanni subito dopo l’omicidio, di andarlo a denunciare.

Per quanto riguarda la conoscenza o meno delle intenzioni del 19enne, secondo gli avvocati almeno Sara sapeva quello che voleva fare Giovanni. Gli elementi che farebbero propendere per questa ipotesi sarebbero almeno due. Uno scambio di chat tra Sara e Selina Nanni – una ex fidanzata del ragazzo con la quale sia Giovanni che Sara avevano buoni rapporti di amiciza – ed una telefonata effettuata da Sara lo scorso 11 luglio alla Questura di Avellino.

In questa telefonata, Sara dice: “Sono anche io colpevole dell’omicidio. Io e Selina sapevamo quello che voleva fare Giovanni il giorno prima. A Selina lo aveva confidato lui e poi Selina lo disse a me”.

Ma oggi Sara in aula ha detto: “Dissi di essere colpevole al solo scopo di poter andare a trovare Giovanni in carcere. Volevo a tutti i costi vederlo. Ero in ansia per lui”. A sciogliere i dubbi potrebbe essere la stessa Selina. Già oggi sarebbe dovuta essere presente in aula ma non si è presentata. Sarà ascoltata la prossima udienza, fissata per il 23 febbraio alle 9.30.