Uccise il figlio, ascoltato lo psichiatra

La 36enne di Campolattaro, accusata di aver ucciso il figlio di pochi mesi, è stata giudicata incapace di intendere e di volere dal perito. Che succede ora?

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E’ un momento decisivo nel processo della 36enne di Campolattaro, sordomuta, accusata di aver ucciso il figlio di 4 mesi nel settembre 2019, dopo essersi allontanata dalla casa di Quadrelle (Avellino) dove abitava col compagno.

Lo psichiatra, Pierluigi Vergineo, ascoltato in corte d’Assise, ha reputato l’imputata incapace di intendere e di volere. Una valutazione medica che potrebbe essere decisiva per l’evoluzione del processo. 

Vergineo è il perito che aveva ricevuto l’incarico di stilare una perizia, sull’imputata, durante la fase delle indagini. Il gip, Vincenzo Landolfi, voleva accertare la compatibilità fra le condizioni della donna e la detenzione in carcere.

Il perito, a differenza dei consulenti di parte, viene nominato dai giudici e non è espressione dell’accusa o della difesa.

Il procedimento penale a carico della 36enne riprenderà il prossimo 13 gennaio.