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Omi: i lavoratori approvano il piano di dilazionamento dei pagamenti

La sede di Confindustria

Michele De Leo – Quattro mesi con stipendio dimezzato per consentire all’azienda di superare le difficoltà finanziarie, incassare le fatture per commesse già evase e approvvigionarsi del materiale necessario a realizzare gli ordinativi in portafoglio. Grande prova di maturità, da parte degli oltre settanta addetti della Omi del Calaggio di Lacedonia che, riuniti in assemblea, hanno dato il proprio placet al piano di dilazionamento delle mensilità annunciato dall’azienda.

Nei primi quattro mesi dell’anno, le maestranze della fabbrica impegnata nel comparto dell’aerospaziale, percepiranno il 50% della retribuzione. L’azienda ha assicurato che i pagamenti torneranno nella normalità a partire dal mese di maggio, mentre tra giugno e luglio verrà garantito il saldo degli stipendi di questa fase.

Si tratta di un ulteriore sacrificio da parte dei lavoratori della Omi – ancora alle prese con il contratto di solidarietà – che non è di poco conto. Numerose maestranze sono, infatti, monoreddito e hanno un mutuo da pagare. La proprietà ha, però, già annunciato che la fase delicata e complessa sarebbe ormai agli sgoccioli: il presidente Aquilino Villani ha spiegato, nel corso dell’ultimo confronto con le parti sociali tenutosi presso la sede di Confindustria, che dal prossimo mese di giugno non saranno rinnovati gli ammortizzatori sociali e l’azienda avrà volumi tali da saturare tutti i livelli occupazionali. I sindacati, però, restano scettici e mostrano ancora perplessità sulle prospettive.

La votazione dei lavoratori – solo tre hanno espresso parere contrario – in assemblea non garantisce, però, del tutto l’azienda: sulla questione del dilazionamento degli stipendi non sarà siglato alcun accordo sindacale perché trattasi di un diritto individuale dei lavoratori che potranno seguire, in autonomia, il percorso che più ritengono opportuno.

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