La produzione olivicola irpina non è risultata indenne, nell’ultima campagna 2018, alla scarsa produzione a causa delle gelate primaverili e a seguire per l’avvento della mosca olearia, con punte di mancata produzione che hanno raggiunto oltre il 90%.
“La Cia di Avellino ha prontamente richiesto lo stato di calamità alla Regione Campania competente. Purtroppo a tutt’oggi non abbiamo riscontro. Abbiamo un comparto in ginocchio, da aggiungere che veniamo da altre campagne difficili. E poi abbiamo le difficoltà di sempre, il mercato che tende sempre più ad oli standardizzati”, così in una nota la Confederazione italiana agricoltori di Avellino, nella persona del presidente, Michele Masuccio.
E prosegue: “Noi chiediamo al Governo che il vero “made in Italy” sia tracciato con metodi innovativi e chiari. Per ultimo abbiamo necessità di sostenere la ricerca scientifica, affinché tamponiamo definitivamente l’avanzare della xylella. Constatiamo che il governo in merito non prende decisioni e questo ci preoccupa”.
“Ecco perché domani siamo a Roma a far sentire la nostra voce. Dall’Irpinia partiamo con un pullman in delegazione insieme agli altri della Campania” conclude la nota.