Ok alla Dc di Pizza, elezioni a giorni, politica in fibrillazione

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Dopo la riammissione della Dc di Giuseppe Pizza, decisa ieri dal Consiglio di Stato, la data delle elezioni potrebbe slittare. Lo afferma il ministro Giuliano Amato che ammette: “E’ una procedura che può avere tempi indefiniti. La decisione finale spetta a chi ha fissato la data delle elezioni, quindi al Governo e al Capo dello Stato”. L’esponente della Dc, infatti, ha avanzato la richiesta di fare campagna elettorale negli stessi tempi dei suoi avversari, ossia trenta giorni. “L’esclusione dalla competizione politica nazionale – ha affermato Giuseppe Pizza – non è dovuta ad una nostra responsabilità, ci siamo battuti fino in fondo contro un provvedimento iniquo e sbagliato, l’ordinanza del Consiglio di Stato ci ha dato ragione ed ora abbiamo diritto di svolgere la campagna elettorale come tutti gli altri partiti”. “E’ possibile – ha concluso comunque il Ministro Amato – che sul caso si innesti un regolamento di giurisdizione da parte della Cassazione per valutare se i tribunali amministrativi sono o no competenti a intervenire nel procedimento elettorale”.Si tratta a pochi giorni dalla data del 13 aprile di un vero e proprio terremoto politico-giuridico, quello suscitato dalla decisione dei giudici amministrativi della V sezione del Consiglio di Stato, una decisione cautelativa, mentre in realtà la decisione sul merito, l’ammissione o meno del simbolo della Dc di Pizza respinto perché simile ad altri, sarà affrontata dal Tar del Lazio, ma non è stata ancora fissata la data della trattazione.

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