Il Juke Box è un macchinario dove inserendo una moneta in base alla scelta del cliente vengono riprodotte canzoni. Il funzionamento è molto semplice: all’inserimento di una moneta valida, la macchina deposita il valore nella cassaforte e abilita la tastiera per la selezione dei brani. Nell’immediato dopoguerra divenne in poco tempo il simbolo della voglia di divertirsi che contagiò come una febbre gli americani: ne furono costruiti più di 50.000 esemplari e contrariamente a quanto successe ai modelli che lo precedettero, l’esemplare più famoso non fu ritirato dal commercio per essere sostituito con modelli più nuovi, anzi, molti di questi apparecchi, funzionanti in origine con dischi a 78 giri, furono convertiti per poter funzionare anche con i 45 giri che invasero il mercato nel giro di qualche anno. Poi con i tempi moderni e con la tecnologia più avanzata, sono stati investiti flussi di denaro per creare cd, dvd ed altro e i “mitici” Juke Box vennero sostituiti da nuovi e più attuali… macchinari. Oggi è difficile reperire esemplari, soprattutto se a 78 giri, in buone condizioni, poiché una volta superati da nuovi modelli, trasmigrarono verso i paesi più poveri dell’America Centrale e Meridionale. Qui vennero recuperati e restaurati con pezzi non originali e soprattutto venne sostituita la gettoniera originale, funzionante con 5, 10 ed anche 20 centesimi. La premessa è d’obbligo per far comprendere al variegato mondo dei lettori e “patiti” dell’informazione locale e non, come il verbo “gettonare” serve a definire una preferenza nei confronti di argomenti e fatti non solo musicali. Ad Avellino e provincia, i “clienti” scelgono preferibilmente i fatti della politica e degli affari. E si ripete da circa 30 anni la solita musica…ma con molti imitatori . Rendo merito al precursore del giornalismo locale, quello televisivo in particolare, l’indimenticato Pasquale Grasso, di aver saputo creare l’audience e lo scoop supportato da fatti come tendenza del giornalismo irpino. Dopo di lui, tranne qualche rara eccezione, emigrata in altri importanti lidi dei media nazionali, il vuoto. Anzi, molti imitatori. Vecchi Juke Box, ma non originali. Il Juke Box deve essere il più possibile costituito da parti originali: il legno dell’impiallacciatura, se si tratta di un modello degli anni 1938-48; i fregi nichelati, la gettoniera, che non deve essere stata rimossa o sostituita; l’impianto di amplificazione, funzionante, ma non sostituito da sistemi più moderni, poiché il suono originale era di altissima qualità, e poi c’era una grande attenzione alla linea e al design… In Irpinia ci sono tre, quattro Juke Box che vanno ancora a gettoni e seguono le indicazioni del cliente. L’Irpinia delle parole è purtroppo ancora figlia della politica: come non si riescono a comprendere i flussi di denaro per stampare un giornale, così non vengono minimamente “toccati” i reali padroni del vapore. Alcuni sono noti, altri sono i nuovi emergenti che fanno parlare, indirizzano strali e offese di ogni natura, ma guai a toccarli sui privilegi e sulle “commesse” ottenute per distribuire sogni di gloria e potere. Nascosti abilmente, spesso sponsorizzano per ambire poi al posto del proprio padrone. L’escalation è in atto: per ora si ascoltano i Juxe Box che fanno apparire santi anche i diavoli. Attacco e fuga, diritto e rovescio, il gioco antico dell’offesa e dell’attesa spesso gratificata. Il revival è la musica preferita ed è facile ascoltare nei momenti di pigrizia quotidiana le note della canzone “In ginocchio da te”…. Alla fine, considerato che il gusto per la musica è cambiato, ogni tanto si cerca di lanciare vecchie canzoni , ma è opinione diffusa che il disco si è incantato.. con la puntina che continua ancora a grattare.
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