“Oggi il Pd è all’anno zero, recuperare credibilità”

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“Alla luce dei risultati elettorali, non possiamo che manifestare la nostra soddisfazione per la rielezione del sottosegretario Umberto Del Basso De Caro. Unico parlamentare rappresentativo del territorio irpino, con la sua autorevole candidatura ha contribuito a risollevare le sorti del partito a livello campano”.

Così la nota a firma dei consiglieri comunali di Atripalda iscritti al Pd: Fabiola Scioscia, Maria Picariello, Paolo Spagnuolo, Domenico Landi e Francesco Mazzariello.

“Ad Atripalda – precisano –  al cospetto di una percentuale pari al 15% a livello provinciale, si registra un dato più lusinghiero superiore al 19% frutto del lavoro e della presenza sul territorio di donne e uomini, nonostante il vento “spirasse” verso altre direzioni. Una maggiore presenza ed un maggiore impegno dei parlamentari irpini uscenti avrebbe fatto registrare un risultato ancora più lusinghiero”.

Per i consiglieri comunali “sicuramente la presenza di una linea politica del Pd provinciale, soprattutto in occasione della composizione delle liste nei comuni al voto, avrebbe evitato di consegnare gli stessi a terzi, oggi orfani di partito e di identità. La celebrazione dei congressi cittadini avrebbe reso la campagna elettorale più partecipata e vivace. Noi lo avevamo chiesto non per affermare una supremazia alla guida del partito, ma semplicemente per favorire la riapertura del circolo atripaldese, come luogo di confronto, di dibattito, e coinvolgimento della comunità, su temi di interesse generale e al fine di evitare l’ambiguità di qualche iscritto al partito, espressione della istituzione cittadina in occasione dell’ultima tornata elettorale. Oggi il Pd è all’anno zero: ricordando il grande Gino Bartali “l’è tutto sbagliato… l’è tutto da rifare”.
“Il Pd anche a livello provinciale ha bisogno di recuperare credibilità: il problema non riguarda il modello organizzativo, atteso che la strutturazione in circoli cittadini, purchè siano aperti e funzionali, è la più congeniale al fine del radicamento del partito sul territorio e della formazione di una nuova classe dirigente, in grado di fornire le persone più competenti ed oneste, soprattutto nella gestione degli enti di servizio sovra comunali. E’ possibile che essi siano i più fallimentari della Campania, regione che non brilla certo per virtuosismo? Smettiamola di convocare sindaci ed amministratori in occasione delle votazioni del bilancio e della nomina dei Cda in questi enti, coinvolgiamoli viceversa nel trovare le soluzioni possibili alla loro crisi.
Insomma, non è in discussione l’idea del Partito Democratico bensì i volti e la storia di chi la interpreta in termini di convenienza e di opportunismo, ricordando che la politica cammina con le scarpe degli uomini”.